E con le foto arrivano allo stesso ritmo i voti, perché lo spirito di questo concorso è proprio questo: dare ai lettori la possibilità di pubblicare le loro foto un calendario, che sarà allegato al Messaggero, e dare al tempo stesso ai lettori la possibilità di scegliere le foto che ritengono più affascinanti.
Si può anche provare con un rapido selfie, perché a volte gli scatti migliori sono quelli d'istinto, ma di sicuro vale la pena osare qualcosa di più con lo smartphone o con la macchina fotografica per avere maggiori possibilità di vincere il premio finale, quello che racconterà la grande bellezza di Roma attraverso le quattro stagioni.
In altre parole la stampa della propria fotografia in un calendario che, mese dopo mese, illustrerà la Capitale con la tavolozza dei colori scanditi da Primavera, Autunno, Estate e Inverno. Un calendario che sarà distribuito insieme al Messaggero e che, appeso al muro, ci accompagnerà per tutto l'anno prossimo.
L'INIZIATIVA
Continuerà fino al 30 novembre il concorso di fotografia “Quattro sfumature di Roma” ideato dal Messaggero per dare la possibilità ai lettori di conquistare una vetrina d'eccezione. Fino a quel giorno si avrà la possibilità di inviare fino a quattro immagini a colore o in bianco e nero (possono essere tutte relative alla stessa stagione) all'indirizzo web: http://contest.ilmessaggero.it/sfumaturediroma/ (raggiungibile anche da www.ilmessaggero.it), complete di didascalia, generalità e indirizzo email dell'autore: i concorrenti, che saranno tenuti a registrarsi sul sito www.ilmessaggero.it, potranno inserire fino a quattro scatti tra scenari, panorami, scorci della Capitale caratterizzati dalle quattro stagioni. Un'immagine d'Inverno del Colosseo coperto di neve, una veduta dal Gianicolo virato sui toni dell'Autunno, un insieme di piazza San Pietro affollata da fedeli nei primi giorni di Primavera, un pic-nic improvvisato in Estate sotto i pini di Villa Borghese.
SELFIE E REFLEX
Piacerà ai lettori la freschezza di un selfie oppure sarà premiata l'inquadratura studiata con cura, mettendo la reflex sul cavalletto e attendendo la luce ideale del tramonto o dell'alba? Trionferanno i luoghi classici “da cartolina” o riusciranno a scalare la graduatoria scorci meno frequentati, ma sempre rappresentativi della città?