Enrica Ronchini: «A Roma tra i restauri anche il Vittoriano»

Enrica Ronchini: «A Roma tra i restauri anche il Vittoriano»
di Marica Stocchi
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Venerdì 17 Ottobre 2014, 06:04 - Ultimo aggiornamento: 20 Ottobre, 14:35
Dal Pantheon alle Terme di Caracalla, dalla Galleria Nazionale d'Arte Moderna alla Domus Aurea: sono molti gli interventi di restauro realizzati in questi ultimi anni con il contributo del Gioco del Lotto. D'altra parte sin dal 1600 Papi come Innocenzo XII o Clemente XII utilizzarono i proventi di questo gioco per costruire opere architettoniche come la Fontana di Trevi.



«Il Gioco del Lotto è un gioco popolare, accessibile e generoso - dice Enrica Ronchini, responsabile delle relazioni esterne di Lottomatica - e allo stesso modo lo sono tutte le attività che organizziamo in Italia».



Oltre ai fondi destinati ai restauri, la società che rappresenta investe su attività culturali e sociali...

«Una legge del 1996 stabilisce che una parte dei proventi del Gioco del Lotto passi al Ministero dei Beni e delle Attività Culturali che sceglie su quali siti intervenire. La nostra società, poi, autonomamente, investe altre risorse su progetti legati al sociale, allo sport e all'arte».



In particolare siete promotori di attività negli spazi restaurati?

«Sì, ma non solo. Il principio che ispira la nostra attività è legato al senso stesso del Gioco del Lotto. Si tratta di un gioco in cui la persona è protagonista poiché ciascuno gioca i propri numeri, quelli della propria nascita, vita o dei propri sogni. E, così come "il gioco è più tuo", vogliamo che "più tua" sia l'arte, la musica, il cinema...».



Qualche esempio di intervento su Roma?

«Per quanto riguarda i siti beneficiati dal restauro e in cui finanziamo regolarmente attività per il pubblico, ricorderei Palazzo Barberini e il Vittoriano. Il primo spazio ospita, da ormai nove anni, Il Gioco serio dell'Arte, un'iniziativa che chiede a personalità provenienti da ambiti diversi di raccontare la bellezza del nostro patrimonio. Abbiamo avuto, tra gli altri, Daniel Libeskind, Roberto Bolle, Paolo Sorrentino, Vittorino Andreoli. Un incontro al mese, rigorosamente ad ingresso gratuito per raccontare l'arte da prospettive insolite e giocose appunto. Al Vittoriano, poi, oltre a sponsorizzare l'attività espositiva, organizziamo visite guidate gratuite per famiglie e laboratori d'arte per bambini. Ma anche al Maxxi - spazio che naturalmente non è stato toccato dai restauri del Gioco del Lotto - siamo intervenuti, sin dall'apertura del museo, con contributi finalizzati soprattutto alla formazione attraverso laboratori e incontri con gli artisti. Lo stesso vale per l'Auditorium Parco della Musica e l'Accademia di Santa Cecilia, dove sosteniamo il progetto della JuniOrchestra».



Dalla musica all'arte, quindi, la missione è avvicinare alla cultura?

«Sì. Ed è importante per noi farlo con la leggerezza del gioco. Per questo teniamo molto alle attività per bambini. Domenica, ad esempio, offriamo un'intera giornata di laboratori Io gioco con l'arte in occasione della mostra Numeri. Tutto ciò che conta da zero a infinito allestita al Palazzo delle Esposizioni. E lo stesso giorno, al Festival Internazionale del Film di Roma, il Gioco del Lotto coinvolgerà il pubblico in un casting molto speciale e in un incontro con Ricky Memphis e Micaela Ramazzotti».