Il punto è emerso chiaramente ieri quando, nel cantiere dell’Expo, tra rumori di ruspe e fragori di camion, una breve cerimonia ha celebrato l’avvio del cantiere del padiglione francese. I transalpini non sono i primi e neppure gli ultimi ad iniziare i lavori della propria struttura nazionale; certo è che tutto dovrà essere pronto per il 1 maggio 2015 — il commissario unico Giuseppe Sala e il presidente della Regione Roberto Maroni hanno ostentato tranquilla sicurezza — e, come si diceva, il tema, affascinante e coinvolgente, rischia di produrre qualche sovrapposizione tra “eccellenze gastronomiche” non sempre tali e inni alla sostenibilità
La Francia, comunque, ci prova e a dirlo c’era una delegazione guidata dal ministro dell’Agricoltura Stéphane Le Foll — accolto dall’omologo italiano Maurizio Martina. La presenza transalpina si articolerà su quattro “pilastri” tematici: aumento della produttività agricola, la tutela delle potenzialità naturali del pianeta, la sicurezza alimentare nei Paesi in via di sviluppo, il modello alimentare francese che combina qualità e quantità.
I quattro pilastri saranno evidenziati nella scenografia e nell’architettura del padiglione di cui sono stati presentati alcuni rendering. Completamente smontabile e rimontabile — come quasi tutti i padiglioni nazionali di Expo 2015 — ha un’ossatura composta da diversi tipi di legnami provenienti dalla regione del Jura. Lo hanno chiamato edificio-territorio perché con i suoi 3600 mq di cui 2000 edificati “metterà in primo piano l’agricoltura, la pesca, l’acquacoltura e l’agroalimentare francese proponendo un mercato su due piani con l’immagine delle halles, presenti ovunque sul territorio transalpino”.
La costruzione in legno, inoltre, sarà preceduta e circondata da porzioni di terreno coltivate da agricoltori francesi e all’interno, oltre all’immancabile “café” con menu “semplici e accessibili” ci saranno una panetteria, oltre 1000 mq di scenografia multimediale, uno spazio del savoir faire e una boutique; il tutto in grado di accogliere sino a mille visitatori all’ora.
La costruzione durerà sino a dicembre mentre da gennaio a marzo verrà realizzata la scenografia dell’edificio e aprile sarà dedicato alle finiture.
È previsto anche una sorta di “fuorisalone” made in France, con uno spazio off dedicato a eventi e manifestazioni curati da un fitto gruppo di promotori e partner presso il palazzo delle Stelline in corso Magenta
Tornando al sito Expo vero e proprio, il padiglione francese è vicinissimo all’incrocio tra il cardo e il decumano, nel cuore degli spazi dell’Esposizione. Intanto, a poca distanza il grande “Padiglione Italia” è già giunto al quarto piano…
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