Il gioco che fa bene all'arte: il Lotto compie mezzo millennio

Il gioco che fa bene all'arte: il Lotto compie mezzo millennio
di Marica Stocchi
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Venerdì 17 Ottobre 2014, 06:04 - Ultimo aggiornamento: 22 Ottobre, 11:48
Da cinquecento anni in Italia si gioca al Lotto. E da allora la diffusione delle lotterie legate all'estrazione di numeri è stata promossa dai governi - la prima città fu Genova con Andrea Doria e il Gioco del Seminario nel 1576 - per raccogliere fondi finalizzati ad opere pubbliche ed artistiche. Per citare alcuni esempi eclatanti, ricordiamo che, nel Seicento, Papa Innocenzo XII utilizzò le entrate del Gioco del Lotto per il completamento di Palazzo di Montecitorio, e, il secolo successivo, Papa Clemente XII decise di destinare i proventi del Lotto alla costruzione di opere architettoniche come la Fontana di Trevi.



A ROMA, MA NON SOLO

Nel 1996 questo legame storico, spontaneo e necessario, ha trovato ratificazione in una legge che destina parte degli utili del Gioco del Lotto al recupero e alla conservazione del patrimonio artistico, paesaggistico, oltre che alle attività culturali. Da allora, e fino al 2012, i proventi del Gioco del Lotto hanno prodotto un contributo di oltre un miliardo e settecento milioni di euro per operazioni di restauro, oltre seicento i siti interessati, sparsi su tutto il territorio nazionale. Tra i monumenti che ne hanno beneficiato, il Palazzo Barberini di Roma, la Reggia di Venaria Reale a Torino, il Teatro Petruzzelli di Bari, il Complesso di San Pancrazio di Cagliari, Castel Sant'Elmo di Napoli, il Palazzo della Triennale di Milano, la Galleria degli Uffizi di Firenze, le Gallerie dell'Accademia di Venezia e l'Archivio di Stato di Palermo.



Il Complesso di Palazzo Reale di Genova, uno degli edifici più belli e meglio conservati del capoluogo ligure, ha ottenuto due finanziamenti distinti dal programma Lotto: uno relativo al Palazzo, l'altro agli edifici di Vico Pace. Un altro complesso recentemente sostenuto dal programma è la Villa Reale di Monza: un sistema di edifici neoclassici, fatti erigere tra il 1777 e il 1780 dall'arciduca Ferdinando d'Austria, su progetto di Giuseppe Piermarini. Il giardino che circonda la Villa è il parco recintato più grande d'Europa. Anche il Palazzo Litta di Corso Magenta a Milano, uno dei più rappresentativi e ben conservati esempi di barocchetto lombardo, e il Castello Sforzesco di Piazza Castello hanno goduto di interventi di restauro grazie ai fondi di Lottomatica. Lo stesso vale per il Duomo di Pavia, per il Chiostro del Duomo di Bressanone, il Parco del Castello di Miramare di Trieste, la Cappella degli Scrovegni e il Palazzo della Ragione di Padova o le Gallerie dell'Accademia di Venezia.



DA NORD A SUD

Molte altre le città inserite nel programma: da Matera a Siracusa (con il Duomo di Ortigia, ma anche i templi di Zeus e Apollo), Parma (Palazzo Ducale e Biblioteca Palatina), Pisa e la sua celebre torre, Urbino, Todi, Spoleto, il Castello Aragonese di Ortona in Abruzzo, l'arco di Traiano di Benevento, il Castello Aragonese di Otranto, il Forte a Mare di Brindisi e l'Acropoli di Segesta.



Ricordiamo, infine, il restauro di Paestum che ha interessato il trattamento dei colonnati est e nord e dei basamenti della Basilica e del Tempio di Nettuno. Nello specifico, l'intervento si è concentrato nella pulitura della pietra, nel fissaggio di frammenti lapidei distaccati e in operazioni di stuccatura delle discontinuità e delle cavità della pietra per eliminare, o almeno rallentare, le cause di degrado.