«Il nostro è un stato un gesto attivo contro la disillusione delle persone e attraverso la musica speriamo di aver regalato a tutti un momento piacevole che aiuterà le persone a combattere la frenesia e il cinismo che ci pervade», ha sottolineato Niccolò Fabi. «Il nostro messaggio per l'anno nuovo è quello di procedere con l'arte in tutte le sue forme, essere positivi e affrontare il futuro senza paura», ha concluso Max Gazzè.
Il trio, che ha concluso da poco la tournèe che li ha portati a suonare in tutta Italia, ha annunciato che ci saranno ancora un paio di concerti che li vedrà ancora sul palco insieme (probabilmente a Natale e a maggio 2015) ma che proseguiranno la loro carriera da solisti nonostante l'affiatamento e l'amicizia che li lega da tempo.
Il trio di artisti non è nuovo a questo tipo di «sorprese». Sempre a Roma, in piazza della Quercia, improvvisarono un concerto in occasione del lancio del loro disco, come spiegano gli stessi artisti al termine della perfomance di oggi all'Anagnina. «Perchè lo abbiamo fatto? Perchè siamo un po' pazzi», dice Gazzè. «Roma - aggiunge - è una città che ci rappresenta. E poi Atac è stata partner del nostro tour, volevamo ricambiare». «È stato un modo anche per ringraziare i nostri
fan», spiega Silvestri. Secondo quanto spiegato dagli artisti, la doppia scommessa è «far diventare una metro un palezzetto e viceversa».
Roma non è una città per la musica? «A Roma - proseguono - non c'è ancora quell'attenzione e quel rispetto per l'arte popolare, che è quella anche di suonare in strada». «Una volta avevo provato a suonare al Pantheon - ricorda Gazzè - e senza permessi 10 minuti e ci arrestavano.
Qui è più complicato per questione di permessi e burocrazia». Per il futuro Silvestri, Gazzè e Fabi non escludono la possibilità di avviare ulteriori collaborazioni, dopo il tour di quest'anno che li ha portati in giro per tutta Italia.
© RIPRODUZIONE RISERVATA