Gioia e delusione in casa Omega Pharma dove forse si è assistito ad un passaggio di testimone tra Terpstra e Boonen, perché oggi il capitano, l'uomo da portare al traguardo doveva essere Boonen, mentre Terpstra doveva essere al suo servizio, ovvero aiutarlo con il resto della squadra. Nessuno poteva prevedere la mossa strategica e decisiva dell'olandese, che quando mancavano cinque chilometri al traguardo ha avuto prontezza e sangue freddo, beffando tutti e partendo in una fuga che lo ha portato alla conquista della Roubaix, la regina delle classiche.
Tanti attacchi e attese in questa gara che alcuni chiamano l'ultima follia del ciclismo, perché solo chi ha fatto questa corsa può descrivere la sua sofferenza e chi la guarda può limitarsi ad immaginarla, dopo aver assistito alla resa di tanti e al trionfo di uomini che solo per averla conclusa degnamente, posso dire di aver portato a termine una grande impresa.
La foresta di Aremberg ancora una volta ha fatto da spartiacque, infiammando la corsa, questo settore che i più romantici immaginano come un posto incantato in realtà è l'inferno dei corridori, che proprio in questo luogo cercano la giusta via di fuga.
Tanti allunghi,fughe, cadute e forature, hanno portato la corsa al suo finale così atipico. Nonostante Terpstra fosse rimasto sempre nelle prime posizioni, Boonen aveva fatto capire che quel podio doveva essere il suo. Il campione belga già quando mancavano 64 chilometri al traguardo aveva provato un attacco, poi un altro ai meno 35 e ancora quando mancavano poco più di 20 chilometri al velodromo di Roubaix. Cancellara in tutta questa serie di attacchi, si è limitato a guardare senza osare, da grande calcolatore, forse sperava di attaccare dopo aver fatto stancare i suoi avversari.
Anche Peter Sagan ha provato a colpire duro, lui che in tutta la corsa ha dovuto rincorrere il gruppo, prima del 5 settore, su un tratto di asfalto ha provato a cercare la giusta via di fuga, ma anche lui è stato ripreso. Come abbiamo detto si è assistito ad un finale atipico, sia dal punto di vista della tecnica scelta che per i suoi vincitori perché appunto in solitaria dimostrando di essere il più forte ha vinto Terpstra, mentre al secondo posto troviamo un giovanissimo Degenkolp che con i suoi 22 anni, forse è il più contento di tutti,mentre terzo Cancellara, che con oggi ha messo a segno12 podi consecutivi nelle grandi classiche.
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