Spazio, un gemello raggiunge la Cristoforetti, l'altro resta a terra: ecco la missione da record

Spazio, un gemello raggiunge la Cristoforetti, l'altro resta a terra: ecco la missione da record
di Paolo Ricci Bitti
3 Minuti di Lettura
Venerdì 27 Marzo 2015, 16:30 - Ultimo aggiornamento: 31 Marzo, 01:03
Un passo verso Marte e un omaggio a Einstein, ovvero un gemello sulla stazione spaziale, dove troverà Samantha Cristoforetti, mentre l'altro gemello è restato a terra. Sì, per vedere l'effetto che fa: Scott Kelly in orbita per un lunghissimo anno, la sua goccia d'acqua Mark invece non ha staccato l'ombra da Houston.





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Non è dato sapere se il volo in orbita se lo siano giocati a testa o croce, oppure se ci sia la garanzia per il gemello "terrestre" di avere il posto garantito nella prossima missione, ma di fatto dal cosmodromo di Baikonur è iniziato un test senza precedenti che sa anche di sfida a uno dei paradossi che accompagnano, fra mille dottissime dispute, la scienza dall'inizio del secolo scorso. Ora qui, per non rendersi la vita difficile, non è il caso di tirare radici quadrate e infilare x e y da tutte le parti, ma - il sommo capellone ci perdoni da lassù - il paradosso dei gemelli è quello che vede appunto un gemello tornare sulla Terra dopo un viaggio spaziale di 20 anni alla velocità della luce per scoprirsi assai più giovane (di 8 anni, mica poco) del fratello gemello. E' una speculazione mentale che dovrebbe mettere in crisi l'einsteiniana relatività ristretta. Ma qui è meglio fermarsi, rallentare anche perché prima di muoversi alla velocità della luce dovremo attendere ancora molti anni, non so dire se luce.



Ad ogni modo la missione iniziata alle 20.42 di venerdì con l'ormai classico volo di poco più di sei ore della Soyuz verso la Stazione spaziale internazionale batterà molti record e potrà aprire la strada ai lunghi voli verso Marte: la missione dei gemelli spaziali è la prima della durata di un anno organizzata dalla Nasa.

L'astronauta americano Scott Kelly resterà nello spazio 12 mesi, durante i quali i suoi parametri vitali saranno controllati costantemente e confrontati con quelli del gemello Mark, anch'egli astronauta, che resta a Terra. Sulla Soyuz, con Scott Kelly, hanno volato i cosmonauti russi Mikhail Kornienko e Gennady Padalka. Sulla Stazione Spaziale erano attesi da Samantha Cristoforetti, dell'Agenzia Spaziale Europea (Esa), che l'8 aprile sarà in videoconferenza con il premier Matteo Renzi anche per parlare dell'Expò, dal comandante americano Terry Virts e dal russo Anton Schkaplerov.



A restare nello spazio per un anno saranno Scott Kelly e Mikhail Kornienko, entrambi ingegneri di volo. L'obiettivo è studiare come l'organismo reagisce a lunghi periodi in assenza di gravità.



I risultati permetteranno di conoscere i limiti umani e di ridurre i rischi per la salute in vista delle future missioni su Marte. Ma queste ricerche sono utili anche sulla Terra, per trovare nuove armi contro malattie muscolari e delle ossa. La lunga esposizione a un ambiente a gravità zero può influenzare infatti il corpo umano in diversi modi: dalla perdita di massa muscolare e ossea (osteoporosi) all'indebolimento del sistema immunitario. La missione vuole verificare anche gli effetti psicologici del vivere in spazi isolati e ristretti. Ideale quindi il confronto tra i parametri di chi è in volo con quelli di un gemello identico, ossia di un individuo con lo stesso corredo genetico, rimasto a Terra.



Gli astronauti pronti a partire domani batteranno molti record: Kelly sarà l'americano ad aver passato più tempo nello spazio, per un totale di 522 giorni; Padalka, che è anche un veterano della vecchia stazione spaziale russa Mir, diventerà l'astronauta che avrà trascorso più giorni (anche se non consecutivi) lontano dalla Terra (ai 710 giorni già totalizzati si aggiungeranno sei mesi).
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