Biondi presenta il programma
dei primi cento giorni di governo
Cartelli contro D'Alfonso e Tordera

Biondi presenta il programma dei primi cento giorni di governo Cartelli contro D'Alfonso e Tordera
di Stefano Dascoli
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Giovedì 22 Giugno 2017, 11:50
L'AQUILA - Pierluigi Biondi ha presentato il programma dei primi cento giorni di governo, in caso di successo al ballottaggio contro Americo Di Benedetto. La conferenza stampa, a cui hanno preso parte anche Stefano Morelli, Ersilia Lancia, Gigi Di Luzio e Luigi D’Eramo, si è aperta mostrando cartelli polemici sulla sanità, in particolare sul project financing dell’ospedale.

«Chiariamo ulteriormente che abbiamo un programma e delle proposte, molte delle quali immediatamente attuabili – ha detto Biondi – Speriamo di dare una risposta definitiva al Pd che continua a ripetere “fate le proposte” e ci accusa di fare una campagna urlata, alimentando le paure». Queste le iniziative indicate da Biondi, «provvedimenti che iniziano e finiscono, reali, che possono essere messi in campo subito». L’argomento più importante, dice Biondi, è quello di ricollocare gli studenti nelle scuole che non assicurano standard sicurezza accettabili. «L’ipotesi ex Optimes può essere praticata, ma bisogna fare subito un confronto tra gli enti per verificare gli spazi disponibili e partire con un piano che consenta anche di prevedere i servizi. Altrimenti facciamo l’errore della giunta che ha approvato un progetto per la Mazzini per 375 studenti e le iscrizioni sono già oltre quota 400. Questa è la cifra del centrosinistra».

Sull’Università, Biondi ha detto che si lavorerà su una carta dello studente per assicurare la qualità dei servizi: trasporti, attività culturali, impiantistica.
«Il secondo punto riguarda la revisione della macchina amministrativa, con l’abbassamento della tassazione locale. Nel 2016 la Tari è stata aumentata del 20%, immotivatamente. Non esiste un database: solo informatizzando i dati si potrebbero abbassare le tasse allargando la platea dei contribuenti». Biondi ha proposto la riapertura delle delegazioni con personale formato. E ancora: disability manager per l’inclusione, formazione dei dirigenti per uniformare le attività «al massimo livello di accessibilità». Il Progetto Case sarà assegnato a famiglie aquilane con necessità. «E poi un accordo con chi si occupa dell’assistenza fiscale dei cittadini per arrivare a un Isee corretto che non tenga conto del patrimonio della prima casa inagibile, per l’accesso ad asili, servizi mensa, trasporti».

Sul Gran Sasso Biondi ha detto che «è importante la riperimetrazione a saldo zero del Sic (sito di interesse comunitario, ndr) perché oggi è individuato in un’area già antropizzata». Biondi ha mostrato un render animato, attraverso un video, su come potrebbe essere applicato il piano d’area. «Ci faremo aiutare in questo processo da chi se n’è occupato finora, ovvero Save Gran Sasso e Progetto Montagna».
«Sulla vivibilità dobbiamo introdurre degli standard, soprattutto nel centro storico – ha aggiunto il candidato -  Fare l’adesione alla Rete delle “città sane”, promossa dall’organizzazione mondiale della sanità e in Abruzzo vi ha aderito solo Silvi Marina. Per quanto riguarda il turismo si farà da subito, prima ancora che stabilire una promozione integrata, una mappatura delle cose che ci sono che saranno inserite nel sito del Comune. A questo si lega l’istituzione della Consulta dei Quarti, il punto di incontro della città-territorio. Ogni Quarto avrà un rappresentante che si confronterà con il sindaco, sanando i conflitti che si sono creati negli anni. Le pianificazioni, a tutti i livelli, non si possono fare senza tener conto di un territorio che condivide le medesime problematiche».
Sulla ricostruzione. «Uno degli elementi di blocco è stato il cronoprogramma, strumento irrazionale e dirigista, che ha stabilito dei tempi e delle priorità non tra prime case e negozi, ma tra territori. Una cosa incomprensibile. Toglieremo il cronoprogramma e tutti i cantieri che potranno partire lo faranno. Anche perché ci sono risorse sottoutilizzate. Non vedo perché non dare la possibilità di far partire i lavori a più persone possibili».

Per quanti concerne la sicurezza Biondi intende riproporre il modello usato per le mura, ovvero convenzioni con le associazioni.
Infine il commercio: «Il Comune ha rinormato le aree bianche solamente per manufatti adibiti ad abitazione e non per le attività produttive. Non si capisce perché. E’ evidente che andrà fatto un piano di rigenerazione urbana della città partendo dalle infrastrutture e dagli spazi disponibili». Sull’aeroporto Biondi ha detto che «sono stati spesi 600 mila euro senza esito fattivo». «Sull’Aquila non è stata fatta una sola scelta di coraggio o innovazione – ha chiuso Biondi – D’altronde se il più grande progetto di riqualificazione urbana è l’auditorium di Renzo Piano siamo molto lontani dai concetti di urbanistica moderna». A questo punto Biondi ha mostrato dei rendering che propongono la riqualificazione di porzioni di territorio. In particolare Via Castello e Pettino (in questo caso con il progetto “Green Way”). 

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