Balena blu a Pescara, la ragazzina ha raccontato tutto ai medici di due ospedali: «Salvatemi»

Balena blu a Pescara, la ragazzina ha raccontato tutto ai medici di due ospedali: «Salvatemi»
di Giovanni Sgardi
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Sabato 20 Maggio 2017, 11:01 - Ultimo aggiornamento: 21 Maggio, 21:18
Non ne poteva più. Dopo essere finita nel gorgo di Blue whale (Balena blu), e dopo che le amiche avevano segnalato il pericolo al genitori, la tredicenne di Pescara si è sfogata prima all'ospedale della sua città, poi al Salesi di Ancona, centro di riferimento per le malattie neuropsichiatriche infantili. Ha raccontato che era tutto vero, che si era iscritta a una delle chat del "gioco della morte" che si nascondono nelle pieghe di internet. Che aveva superato tutte le prove delle sofferenze auto-inflitte, prima di quell'ultimo step che la terrorizzava: buttarsi dall'ottavo piano di un palazzo.

Inizialmente i medici sono rimasti choccati da quelle dichiarazioni, ma i segni sulle braccia della ragazza non mentivano: tagli parzialmente rimarginati e cicatrici, a dimostrazione che effettivamente era passato del tempo tra la prima prova e l'ultima che ormai l'attendeva. Al Salesi hanno iniziato a consultare freneticamente il web per approfondire il fenomeno, mentre la Polizia avviava le prime indagini. Ma a sorpresa è stata la ragazzina stessa, all'apparenza ben più dei suoi tredici anni anagrafici, con una certa maturità di base anche se distorta da complesse vicende legate alla crescita, a rivelarsi pienamente collaborativa, a indirizzare specialisti, a far entrare gli esperti nelle nuove inquietudini giovanili dettate da guru, veri criminali della rete, o da fenomeni emulative.

Ora la minore è assistita ad Ancona da un'equipe di psicologi, neuropsichiatri e soprattutto dalla mamma, che non la lascia un attimo. Non le sono state somministrate terapie farmacologiche, perchè la migliore cura è sviluppare l'autoconsapevolezza senza narcotizzare le sensazioni della ragazzina. Questo perchè lei stessa ha capito di essere caduta in una trappola mortale. Impossibile invece avvicinare i familiari al Salesi, protetti in una sezione dell'ospedale, perchè tramite i salitari hanno detto di non voler commentare la vicenda.

 
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