I loro profili social sono un inno alla gioia. Belli, giovani, sorridenti. Giustamente rapiti dalla ragione della loro esistenza: la piccola S., 5 anni, occhi vispissimi e un sorriso disarmante come può essere quello di una bimba nel fiore dell’infanzia. La spensieratezza di questa famiglia di Ostia, a Roma, è stata cancellata in un istante da una tragedia immane. Una vecchia e ferrosa porta da calcio, abbandonata chissà da quanto tempo in un campetto ormai in disuso e incolto, è caduta sulla testa della piccola, uccidendola praticamente sul colpo. Come sia potuto accadere è ancora presto per dirlo. Di certo, dicono i carabinieri, qualcuno deve averla urtata o toccata. Magari accidentalmente o forse per un gioco finito male. Una leggerezza fatale. Un momento di allegria, uno dei tantissimi della vita con S., che si è trasformato nel dolore più lancinante che una coppia, per giunta così giovane, possa provare.
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LA RICOSTRUZIONE
La tragedia si è verificata ieri intorno alle 16 di un pomeriggio soleggiato e abbastanza caldo. La zona è quella di Camerata, comune di Rocca di Botte (L’Aquila), al confine tra Lazio e Abruzzo.
I SOCCORSI
I genitori si sono accorti immediatamente della gravità della situazione e hanno allertato i soccorsi. Quando l’elisoccorso del 118 è atterrato sul vecchio campo i medici hanno provato a rianimare la bambina, ma senza riuscirci. È deceduta praticamente sul colpo. Madre e padre a quel punto si sono sentiti male. I carabinieri sono riusciti a malapena a raccogliere qualche parola nel loro sconfinato dolore. Dovranno necessariamente riprovare a sentirli tra qualche giorno per cercare di dare una dimensione esatta al dramma. Di certo non ci sono testimoni. L’unica cosa che di sicuro gli inquirenti escludono è che la porta possa essere caduta a causa di agenti atmosferici, magari una ventata. No, qualcuno l’ha urtata, forse accidentalmente, o, peggio, l’ha usata come trave per trazioni, finendo per tirarla giù.
L’inchiesta, aperta dalla Procura della Repubblica di Avezzano (il fascicolo è affidato al pm Elisabetta Labanti), dovrà chiarire innanzitutto questo aspetto. E poi quello di eventuali ulteriori responsabilità. Il campo in disuso, posto sotto sequestro, è contiguo a un altro, sempre di calcetto, ma ben tenuto e regolarmente utilizzato. L’area, comunale, doveva essere protetta meglio? O addirittura interdetta? C’erano possibili pericoli da segnalare? Al lavoro i carabinieri della Compagnia di Tagliacozzo del nucleo radiomobile e del nucleo operativo. Sul luogo della tragedia si è portato anche il capitano Michele Valentino Chiara. La salma della bambina è stata portata all’ospedale dell’Aquila.