Edilizia, aumentano gli imprenditori stranieri

Marano: «Lavoratori di ottima capacità». L’albanese Allushi: «All’inizio è stata dura»

Beshik Allushi, albanese di 36 anni, titolare in città di un’impresa di costruzione
di Maurizio Di Biagio
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Venerdì 26 Aprile 2024, 10:34

È sempre più decisivo nel settore edile l’apporto degli imprenditori stranieri, di prima e soprattutto di seconda generazione, sull’economia teramana. Solo in base ai dati della cassa edile locale, emerge che nel 2023, a fronte di 863 imprese iscritte, quelle che hanno un titolare o anche amministratore straniero sono 97. Un numero ragguardevole e che interessa una percentuale a doppia cifra, l’11,24%, un dato sopra la media nazionale.

L’INTEGRAZIONE


«Questa - dice il presidente di Cassa Edile e Scuola Edile, Pasqualino Marano - resta per noi una componente importante di imprese iscritte nel nostro sistema, percentuale che spalmata sul nostro territorio nazionale ha un suo riflesso rilevante per lavoratori di ottima capacità, contraddistinti dalla voglia di lavorare, spesso di seconda generazione, alcuni nati qui in Italia, perfettamente integrati col tessuto sociale locale». Marocco, Romania sono i Paesi da cui provengono la maggior parte dei titolari d’azienda seguiti da Albania, Bangladesh e Pakistan e quindi da Egitto, Nigeria e Senegal. Oltretutto, quello dell’edilizia è un comparto ben remunerativo per i salari: «Più di altri settori, qui le buste paga sono più elevate, eppure molti giovani non si avvicinano all’edilizia. Invece resta un settore molto bello perché prima di tutto non è mai un lavoro ripetitivo, ogni giorno in cantiere si fa qualcosa di diverso, poi c’è la tecnologia che viene in aiuto agevolando il lavoro manuale faticoso che è quasi scomparso». Beshik Allushi, albanese di 36 anni, nativo di Kavaje, nei pressi di Durazzo, è titolare in città di un’impresa di costruzione. Sposato, con tre figli, vive a Teramo dal 2002, ormai da considerarsi immigrato di seconda generazione ben integrato: «Sono venuto qui per vivere una vita migliore, i miei fratelli erano già a Teramo e facevano già gli edili.

Ora da 5 anni ho questa ditta con tre dipendenti, tirata su con molti sacrifici assieme al mio socio Altin Kazazi. I primi tempi furono duri, anche perché c’era poco lavoro, ma ora va molto meglio. Vado avanti con fiducia malgrado le tasse siano molto alte».

LE CHIESE


L'attività, che contempla anche la ristrutturazione di chiese, va molto bene tanto che Allushi sta cercando altre persone da assumere: «È difficile trovarle, alcuni vengono qui un mese, ma dopo vanno via». Il settore dell’edilizia è florido: «A Teramo – riprende il presidente Marano ed anche consigliere Ance – ci gioviamo del fatto di una congiuntura altamente positiva, cioè della ricostruzione da sisma che è in piena attività, dei bonus edilizi al loro apice e degli inizi del Pnrr, tant’è che la tendenza delle denunce (i contributi che si versano alla cassa edile) è in netto aumento. Si registra pure l’aumento della massa salari che dai 25 milioni del 2020 si è passati ai 48 milioni del 2023, praticamente raddoppiati in poco tempo». L'aumento del numero di imprese e di addetti ha creato un effetto volano per tutta l’economia teramana: «Nel 2020 erano 3 mila gli operai iscritti alla Cassa edile, nel 2023 sono diventati 5.023. Nello stesso range di periodo le imprese sono aumentato da 595 a 836». Il comparto edilizio per Marano resta sempre «un moltiplicatore di ricchezza per la provincia per tutti i settori e l’indotto coinvolti».

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