Delli Carri scommette sul nuovo Pescara e indica la ciliegina: "Un attacco fortissimo"

Delli Carri, ex ds del Pescara
di Orlando D'Angelo
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Mercoledì 16 Agosto 2017, 11:56
PESCARA “Questa è già una squadra fatta, con un attacco davvero forte. Cosa serve? Per me solo Pessina, un giocatore in grado di ricoprire due ruoli a metà campo e di aggiungere qualità nel reparto centrale”. Daniele Delli Carri ha lavorato accanto a Zeman sei anni fa nella costruzione del Pescara delle meraviglie di Verratti, Immobile e Insigne. L’ex ds segue con interesse il lavoro del boemo, non solo perché in rosa c’è anche suo figlio, Filippo, 18enne difensore centrale già titolare contro la Triestina in Coppa Italia. Delli Carri senior è affezionato al Delfino e al boemo e promuove a pieni voti la costruzione del nuovo Pescara che tra dodici giorni debutterà in campionato. “In difesa c’è il giusto mix di esperti e giovani, credo che il tecnico sia soddisfatto – dice l’ex centrale di Torino, Fiorentina e Pescara – . Sei anni fa succedevano cose praticamente identiche: la piazza reclamava un giocatore di esperienza, l’allora presidente De Cecco insisteva per prendere Terlizzi, noi lo convincemmo che sarebbe stato inutile e controproducente, perché Zeman avrebbe preferito partire con i giovani. E così fece: puntò su Romagnoli e Capuano e alla fine ebbe ragione. Più che acquistare altri difensori, oggi, penso che l’unico desiderio del tecnico sia quello di ridurre la rosa e cedere i giocatori che non rientreranno nel progetto”. L’analisi sul Delfino 2017 prosegue: “A centrocampo manca forse qualcosa dal punto di vista qualitativo, per piede e passo la squadra del 2011 aveva qualcosa in più, e non mi riferisco solo a Verratti. Credo che Pessina sarebbe il giocatore ideale per completare il reparto e l’intero organico. Può fare il play e la mezzala dando qualità in entrambi i casi. Il Pescara non deve farselo scappare se l’Atalanta lo cede”. L’attacco è il piatto forte: “Embalo? Anche se all’allenatore piace, a mio avviso non serve. Lì davanti è davvero una squadra forte, con molte soluzioni. Latte Lath, Ganz, Nicastro, Del Sole e Capone, un giovane fortissimo al quale bisogna ancora ritagliare il ruolo più adatto, essendo stato fino all’anno scorso un numero dieci più che un esterno, sono tutte soluzioni di livello per la serie B”. Due settimane fa, anche un gigante come Daniele Delli Carri ha avuto dei brividi di emozione vedendo il figlio, Filippo, titolare all’Adriatico in Coppa contro la Triestina: “Sì, mi sono emozionato – conferma – . Un po’ ti rivedi dopo trent’anni dal tuo esordio, è normale. Sono contento per lui che sta realizzando il suo sogno, ma gli dico sempre che il calcio ha mille facce: deve solo lavorare duro e farsi trovare pronto quando avrà le sue occasioni”. Un’estate con tanti esordi, compreso quello dell’amico Eusebio Di Francesco sulla panchina della Roma: “Ho visto già qualche partita – dice – . Ha bisogno di tempo per lavorare, come gli è già successo a Sassuolo. L’anno scorso Spalletti ha preferito andar via perché non reggeva la pressione dell’ambiente, nonostante abbia vinto il suo “scudetto”, chiudendo al secondo posto con 91 punti. Di più, in questo momento storico, i giallorossi non potrebbero fare. Eusebio è un uomo con grandi attributi e conosce benissimo la piazza. In più ha accanto un ds formidabile. Componenti fondamentali per vivere bene questa fase di costruzione del futuro. Il tempo dirà quant’è capace e quanto la Roma abbia fatto bene a puntare su di lui”.
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