Chieti, il cuore si ferma: salvato in pieno centro dai carabinieri

Chieti, il cuore si ferma: salvato in pieno centro dai carabinieri
di Gianluca Lettieri
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Martedì 17 Ottobre 2017, 18:18
CHIETI - Un malore improvviso, la caduta a terra, il cuore che si ferma. Armando D., teatino di 61 anni, ha rischiato di morire in pieno centro. L'altra sera, mancavano pochi minuti alle otto, si è accasciato alla fermata dell'autobus di via Asinio Herio, subito grave, senza polso ed esanime: la sua vita stava scivolando via veloce. Fortuna ha voluto che due carabinieri del nucleo operativo e radiomobile di Chieti, di pattuglia in città, si siano immediatamente precipitati ad aiutarlo, salvandolo in extremis. A richiamare l'attenzione dei militari è un'amica del sessantenne, che si trova con lui vicino al capolinea dei mezzi pubblici. Sono minuti drammatici. La donna grida, si dispera, lo strattona per farlo riprendere, ma senza risultati. Il vice brigadiere si avvicina subito a quell'uomo disteso sull'asfalto: ha frequentato la settimana precedente, alla Legione Abruzzo, il corso di primo soccorso (Bls, basic life support) e capisce subito che la situazione è critica. Perché Armando è in arresto cardiaco, non respira e ha la lingua arrotolata. Inizialmente i carabinieri mettono in sicurezza la zona, allontanando i tanti curiosi. Poi il vice brigadiere, come prevede il protocollo in circostanze di emergenza, inizia le manovre di rianimazione.
Nel frattempo era stato già allertato il 118 e richiesto il defibrillatore. Il primo passo è liberare le vie respiratorie, mentre l'altro militare alza le gambe dell'uomo per favorire l'afflusso di sangue nel corpo. Non c'è un secondo da perdere, anche perché il sessantenne - come racconta l'amica - soffre di problemi di cuore. Il sottufficiale pratica il massaggio cardiaco: una, due, trenta serie. Grazie al soccorso tempestivo, il suo cuore ricomincia a battere poco prima che si proceda con la respirazione bocca a bocca. Armando torna cosciente, apre gli occhi e prova a stringere il braccio del soccorritore.
L'ARRIVO DEL 118
Sul posto, dopo una decina di minuti dalla prima chiamata, arriva l'ambulanza del 118, che trasporta il sessantenne all'ospedale Santissima Annunziata. Fortunatamente, Armando non è più in pericolo di vita. In tanti assistono alla scena e uno dei testimoni, Giuseppe Di Fonzo, racconta tutto su Facebook: «Ieri sera un signore è caduto per terra, in mezzo alla strada. In quel momento si trovava a passare una pattuglia dei carabinieri. Un ragazzo con la divisa si è subito lanciato sul poverino, facendogli il massaggio cardiaco. Gli hanno salvato la vita». La scorsa settimana è avvenuto un episodio simile a due passi dalla Prefettura: un anziano di 86 anni si è accasciato su corso Marrucino, battendo la testa sull'asfalto. Anche in quel caso il signore era in arresto cardiaco e non respira più. Una serie di circostanze fortunate lo hanno strappato alla morte: l'immediato intervento di un medico di passaggio, che aveva nella sua auto il defibrillatore, e le manovre di rianimazione praticate dal primario del 118 di Chieti, Dante Ranalletta, e dall'infermiere Michele Cozza, impegnati in una riunione istituzionale nella vicina Prefettura.

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