L’attempata principiante sarebbe quindi fuggita pensando che, data l’ora tarda, nessuno l’avesse notata. L’incidente, però, sembra sia stato visto da un passante che avrebbe anche scattato una fotografia poi consegnata ai carabinieri. Di qui le indagini e la convocazione della donna, che ora molto probabilmente rischia una denuncia per danneggiamento e che, soprattutto, dovrà farsi carico delle spese per il ripristino del monumento, sempre che sia possibile. «Si tratta di una croce in ferro che venne forgiata cinquanta anni fa – spiega il sindaco di Pratola Peligna, Antonella Di Nino – oltre che della targa che abbiamo fatto mettere in occasione della inaugurazione della rotonda. Avevo già interessato la Provincia del danno causato e della necessità di porvi riparo, perché la strada è provinciale ed è la Provincia formalmente responsabile. Se ora davvero è stato individuato l’autore, vorrà dire che agiremo nei suoi confronti per il risarcimento. Al di là del danno materiale è quello affettivo e storico che ci ha colpiti. Il monumento dopo l’incidente è stato recuperato e si trova ora in alcuni magazzini del Comune. Speriamo possa essere aggiustato».
I carabinieri stanno mettendo ora insieme gli ultimi pezzi del puzzle, i cui primi tasselli vennero raccolti proprio all’indomani dell’incidente. Già allora, in base ad alcuni pezzi lasciati sul posto, si era capito che si trattava di una macchina di grandi dimensioni, probabilmente un suv. Un mezzo, evidentemente, non per principianti.
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