«Dai primi giorni di affiancamento sul territorio pescarese, a fine luglio - racconta la fonte - ci siamo accorti che non fosse capace nemmeno di effettuare un prelievo del sangue. L'abbiamo quindi subito isolata, non permettendole di fare nulla durante le visite. Con relativa segnalazione ai responsabili e all'ufficio del personale». Nel tempo delle verifiche la donna ha continuato l'affiancamento dovuto che precede l'eventuale conferma del ruolo, per un periodo di circa sei settimane, pur non operando in maniera autonoma sul campo. Nel frattempo si è rifiutata di fornire i certificati che attestassero quanto affermato nel curriculum, inclusa una laurea in infermieristica.
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