Pescara, prostituta con l'Aids: cento clienti a rischio. L'allarme della Polizia

Pescara, prostituta con l'Aids: cento clienti a rischio. L'allarme della Polizia
di Alessandra Di Filippo
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Venerdì 23 Giugno 2017, 11:52
Nonostante fosse affetta da Hiv ed epatite C, per mesi si è prostituita nella zona intorno alla stazione ferroviaria intrattenendosi con almento centro clienti. Ieri per la donna, J.M. 36enne, originaria di San Benedetto del Tronto ma residente a Pescara, tossicodipendente e pluripregiudicata, è scattato l'arresto. Deve rispondere di tentate lesioni gravissime. Ad incastrarla non uno dei tanti clienti, a cui il maggio scorso nel corso di una conferenza stampa la polizia aveva rivolto un appello, ma l'ex convivente, un uomo con cui aveva vissuto per ben quattro mesi e completamente all'oscuro delle sue condizioni di salute. Dopo aver appreso da tv e giornali di una prostituita affetta da Hiv, la cui descrizione corrispondeva perfettamente a quelle della ex, si è precipitato in questura, dove ha avuto ulteriore conferma che si trattava proprio di lei. Ha presentato quindi subito denuncia, raccontando agli agenti della squadra mobile, diretti da Pierfrancesco Muriana, di aver conosciuto la 36enne quattro mesi prima, di averla ospitata e di aver intrattenuto con lei una relazione sentimentale.

Ha riferito di aver avuto in passato problemi di tossicodipendenza e per questo di essersi sottoposto ad analisi per l'Hiv e per l'epatite C, che hanno sempre dato esito negativo. Ha aggiunto che la compagna lo ha sempre rassicurato, negando di essere affetta da tali malattie e pertanto di aver avuto con lei frequenti rapporti non protetti. Ed ora la preoccupazione è per i tanti clienti che hanno avuto contatti con la 36enne, avvistata in stazione almeno dal mese di dicembre sino ai primi di maggio. E quindi circa un centinaio di uomini, ai quali la polizia rinnova l'invito a presentarsi in questura, garantendo loro il massimo anonimato. Proprio per aiutarli e tutelarli, sono state fornite indicazioni più precise della donna. La vicenda è venuta fuori nell'ambito di una vasta inchiesta della squadra mobile sulla prostituzione che ha portato nel maggio scorso a sgominare cinque nuclei criminali, formati da albanesi e romeni, dediti allo sfruttamento di ragazze albanesi, romene ed italiane nella zona della stazione e della pineta.

Dalle indagini, partite alla fine del 2016, è venuto fuori che J.M. si prostituiva nei dintorni della stazione in maniera del tutto autonoma. Non faceva parte di gruppi, non aveva protettori, ma lo faceva per avere i soldi necessari a procurarsi la droga.
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