La denuncia dei due parlamentari poneva infatti l’accento sull’esaltazione del consumo di droghe da parte di un artista che rappresenta un vero e proprio punto di riferimento per i giovani. Un artista che dunque, con il proprio esempio, secondo Malan e Mallegni sarebbe stato in grado di indurre i fan ad emularlo, istigandoli al consumo di droghe. Manca però il nesso con eventuali condotte illecite. In occasione del concerto che Sfera Ebbasta tenne a Pescara il 12 luglio di due anni fa, ad esempio, non emersero problematiche particolari né vennero presentate denunce per reati connessi allo spaccio o al consumo di droghe. Benigni dunque rileva come «nella condotta dell’indagato si rintracciano gli estremi di un’esaltazione delle sostanze stupefacenti, sganciata, però, da qualsivoglia condotta materiale che integri gli estremi dell’istigazione».
Di conseguenza non c’è reato e «non è compito della magistratura censurare le opinioni e i contenuti dei testi delle canzoni o le fotografie di Sfera Ebbasta, al fine di educare le giovani generazioni». Si avvia dunque verso una più che probabile archiviazione il caso riguardante Gionata Boschetti, in arte Sfera Ebbasta, rispetto al quale proprio la Procura di Pescara era stata la prima ad attivarsi.
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