Tortoreto, delitto del piastrellista: c'è un sospettato

Tortoreto, delitto del piastrellista: c'è un sospettato
di Anja Cantagalli
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Mercoledì 20 Settembre 2017, 10:03
Vanno avanti le indagini sulla morte di Demetrio Di Silvestre, il piastrellista di 56 anni di Tortoreto ucciso e poi bruciato sul Monte Ascensione ad Ascoli. Nel prossimo novembre sarà trascorso un anno da un delitto atroce, per cui si cerca ancora un colpevole (o più) ed un movente preciso. La procura ascolana però non si è mai fermata: il sostituto procuratore Umberto Monti ed i carabinieri stanno lavorando sottotraccia per arrivare al più presto ad una svolta. Che potrebbe non essere lontana.

Da ciò che filtra, le indagini avrebbero delineato che a dare materialmente fuoco al 56enne sia stato un solo uomo. Ma è impossibile pensare che un soggetto soltanto possa aver portato e poi trascinato il corpo di Di Silvestre fino al Monte Ascensione, vista la corporatura robusta del piastrellista. Per questo chi indaga pensa che nell'omicidio del 56enne siano coinvolte più persone. L'auto dell'uomo, una Bmw, fu ritrovata nel parcheggio di un centro commerciale a Porto Sant'Elpidio. Il piastrellista si diresse nelle Marche per un presunto appuntamento a San Benedetto del Tronto. E non è più tornato a casa. Le indagini fin qui svolte hanno anche consentito di escludere che l'uomo possa essere stato prima ucciso nel teramano e poi portato sul Monte Ascensione per compiere un altro terribile atto: qualcuno ha tolto la vita a Di Silvestre nel territorio ascolano, per poi decidere di cancellare ogni traccia del corpo dandogli fuoco.

Un'efferatezza del genere potrebbe condurre a soggetti della criminalità organizzata. Ma chi indaga non sta lasciando nulla al caso ed in questi mesi è stata vagliata ogni pista per arrivare al più presto ad una svolta. Con il passare del tempo ha per esempio perso credibilità l'ipotesi che conduceva verso una pista balcanica. La chiave del mistero, ovviamente, è tutta legata alla ricostruzione delle ultime ore di vita di Demetrio, che è uscito di casa dicendo alla moglie di avere un appuntamento di lavoro. Il telefono cellulare è rimasto attivo fino alle 16.30. Poi più nulla. La moglie lo ha atteso invano fino a sera, il mattino successivo ha presentato denuncia di scomparsa ai carabinieri.
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