Non solo costretta a dipendere dal marito dal punto di vista economico, ma costretta anche a subire violenze fisiche. È quanto hanno ricostruito gli agenti della Squadra mobile della Questura dell'Aquila che hanno eseguito nella giornata di ieri una misura di custodia cautelare (ai domiciliari) con braccialetto elettronico per un 40enne dell’Aquila accusato di atti persecutori reiterati e minacce anche alla figlia 14enne.
Secondo quanto ricostruito, l’arrestato avrebbe iniziato le attività persecutorie nei riguardi della donna (anche lei 40enne) che era disoccupata. Per questo le veniva riservata una paga di 20 euro a settimana e in più doveva subire schiaffi, pugni, strette sul collo, minacce di morte ed epiteti volgari, anche in presenza della minore, anche lei in qualche occasione oggetto dei maltrattamenti con schiaffi al sedere anche quando era più piccola. La situazione è peggiorata quando la parte offesa, per avere una propria indipendenza economica, ha deciso di andare al lavoro.
Al disappunto dell’uomo si è unità la gelosia nei riguardi del collega di lavoro della donna, testimone delle minacce di morte.
Gli stessi investigatori hanno ascoltato in forma protetta la minorenne che ha confermato punto su punto le accuse. Di qui la decisione da parte dell’Autorità giudiziaria di emettere l’ordinanza di custodia cautelare per il 40enne.