Viticoltori, associazioni di categoria e anche alcuni politici degli stati membri dell'Unione europea sono sul piede di guerra dopo il tweet pubblicato da Serge Hercberg, professore di Nutrizione alla facoltà di Medicina alla Sorbona e tra gli "inventori" del Nutriscore, il sistema di etichettatura sviluppato in Francia per aiutare i consumatori a identificare i valori nutrizionali dei singoli prodotti. Il docente ha proposto l'introduzione di una nuova lettera e di un nuovo colore nel Nutriscore, da applicare alle bevande che contengano anche una minima quantità di alcol.
L'ipotesi di Hercberg è aggiungere il colore nero e la lettera F, un "abbinamento" da introdurre su tutte le etichette delle bevande che contengano anche una minima quantità d'alcol. Questo, come è facilmente intuibile dall'utilizzo del colore nero, finirebbe per far scattare l'identificazione fra alcolici di qualsiasi tipo e massimo grado di insalubrità.
Coldiretti ha già espresso la sua contrarietà a questo progetto: «Si tratta di una conferma di quanto possa essere fuorviante il sistema a colori dell'etichetta NutriScore che - evidenzia l'associazione - potrebbe indurre in valutazioni errate sulla salubrità di un determinato prodotto, prescindendo dalle esigenze complessive di un individuo (dieta e stile di vita), dalla quantità e dalla frequenza di assunzione all'interno di un regime alimentare variegato ed equilibrato».
Nessuna «bollinatura nera» per il vino italiano.
«La lotta ai tumori è sacrosanta e mi vedrà sempre in prima fila, ma la strada che qualcuno vuol far prendere all'Europa è totalmente fuorviante. Equiparare il vino a un veleno, come il fumo o le radiazioni pericolose, è sbagliato e scientificamente non fondato», sottolinea l'eurodeputato del M5S Dino Giarrusso.
«Il sistema francese del Nutriscore - dichiara la Federcuochi - penalizza molti alimenti naturali e salutari alla base della nostra dieta mediterranea, in favore di produzioni industriali che fanno bene solo ai bilanci delle grandi multinazionali alimentari».
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«Il Nutriscore si conferma un sistema sbagliato e scorretto sotto a ogni punto di vista e, a ben vedere, rischia di essere nient'altro che un grimaldello in mano alle multinazionali alimentari per scardinare tradizioni e culture gastronomiche millenarie e per devastare interi comparti economici e produttivi, in questo caso il mondo del vitivinicolo, italiano e non solo. Se qualcuno aveva ancora dubbi in proposito, l'ultima sparata dei suoi ideatori che vorrebbero classificare ogni tipo di bevanda alcolica con il bollino nero è qui a dimostrarne la totale inaffidabilità e ancor più la sua pericolosità, perché confonde in maniera subdola la quantità» di macronutrienti presenti in un cibo o in una bevanda con la sua qualità», afferma il consigliere regionale Giovanni Malanchini, responsabile del dipartimento agricoltura della Lega in Lombardia.