Furti di ciliegie, sotto gli occhi incuriositi degli abitanti, ma pure razzie di animali. “Passeggiate” notturne tra i palazzi, spesso immortalate con i cellulari e condivise poi in rete, ma anche incidenti che proprio per scatti o riprese, finiscono per provocare la morte dell’animale di cui si desidera conservare l’immagine.
È una storia intensa, che fa riflettere e non di rado commuove, quella raccontata nel documentario Sky Original “Il Marsicano. L’ultimo orso”, diretto da Massimiliano Sbrolla e realizzato da Zoofactory, in collaborazione con il Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise, in onda il 24 settembre alle 21.15 su Sky Nature e disponibile anche in streaming su Now e on demand. Obiettivo, accendere i riflettori su una delle quindici specie al mondo a rischio di estinzione, di cui sono rimasti solo sessanta esemplari.
Lo scenario è il Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise. Protagonista della vicenda narrata è l’orso Juan Carrito, nato insieme ad altri tre cuccioli da mamma Amarena in pieno lockdown, quando le città, silenziose e deserte, agli animali facevano meno paura, spingendoli ad avventurarsi nelle strade alla ricerca di cibo. Mamma Amarena lo fa per i suoi piccoli. E Juan Carrito fa suo, anche cresciuto, quel modo di vivere, senza avere coscienza dei pericoli che comporta la vicinanza con l’uomo. «Il film svela i retroscena della vicenda dell’Orso Juan Carrito, il cucciolo che ha tenuto col fiato sospeso un’intera regione. Un anno di riprese – spiega il regista Massimiliano Sbrolla - per raccontare il complesso lavoro che ogni giorno tiene impegnate decine di persone nella salvaguardia di una specie unica e affascinante. Patrimonio di tutti noi».
Il documentario segue la crescita dell’orsetto e illustra l’impegno per la sua salvaguardia portato avanti per oltre un anno da Parco e cittadini.
«Juan Carrito è stata una sfida incredibile che ha messo a dura prova il personale del Parco, nelle sue molteplici professionalità, tutte impegnate ad assicurare la conservazione dell’orso - dice il Presidente del Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise, Giovanni Cannata - Ma è stata anche la messa a sistema di tutte le istituzioni impegnate per assicurare che territori potenzialmente idonei alla vita dell’orso marsicano siano effettivamente a misura d’orso».
E così, sequenza dopo sequenza, si è inteneriti davanti agli orsetti che giocano, addolorati davanti alla morte di alcuni animali dovuti all’imperizia - o all’incoscienza - dell’uomo, sinceramente preoccupati per le sorti di Juan Carrito e della sua specie e per quelle di altri animali selvatici che abitano questi luoghi da secoli e rischiano di “fidarsi” eccessivamente dell’uomo. E se è vero che alcuni residenti sono affascinati dall’orso e abituati a convivere con questi animali, dunque sono attenti alla loro salvaguardia, lo è pure che, da altri, tali animali sono considerati una fonte di disturbo e disagio, anche una “minaccia”, con quello che ciò può comportare.
«Il progetto è nato infatti a braccetto con il Parco Nazionale di Abruzzo, Lazio e Molise alla nascita, un anno fa, di Sky Nature, un canale che ha fatto dell’attenzione all’ambiente e all’ecologia una missione dichiarata - commenta Dino Vannini, Head of Documentary & Factual Channels di Sky - Poter affrontare una tematica così complessa come la storia di Juan Carrito, in una chiave così inedita e con accessi tanto privilegiati, ci rende davvero fieri di questo contenuto».