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di Luca Cifoni

Istat: più import a spese del Pil: il ritorno dei consumi spiazza le imprese

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Venerdì 20 Maggio 2016, 11:54 - Ultimo aggiornamento: 13:36
Per molte imprese italiane, l'internazionalizzazione è stata in questi anni la via per resistere alla grande recessione e rafforzarsi. Ma ora che almeno la fase acuta di quella crisi è alle spalle, il nostro sistema produttivo sembra non essere in grado di assorbire la ripresa della domanda delle famiglia, che tendono a sostituire i prodotti italiani con quelli importati: è un piccolo grande paradosso che emerge dal Rapporto annuale dell'Istat, presentato nell'anno in cui l'istituto di statistica compie 90 anni.

L'incidenza dei prodotti importati destinati alla domanda finale è aumentata nel periodo che va dal 2012 al 2015, nota l'Istat, e lo scorso anno questo fenomeno avrebbe sottratto alla crescita del prodotto interno lordo circa tre decimi di punto. La tendenza è continuata nel primo trimestre del 2016. Il fattore decisivo non sembrano essere i prezzi, visto che quelli dei beni importati sono aumentati più rapidamente di quelli italiani venduti sul mercato interno. E allora? Nel rapporto si sostiene che "la riduzione di capacità produttiva potrebbe essere stato determinato da una riduzione di capacità produttiva del Paese conseguente alla recessione".

Insomma il sistema delle imprese - nel suo insieme - da una parte ha imparato a difendersi meglio sui mercati internazionali e si è riposizionato più a monte della filiera di produzione (presidiando quindi meno quella di beni finali, acquistati dalle famiglie) dall'altra però si è trovato in qualche modo impreparato a fronteggiare la ripresa dei consumi. Forse si pone il problema di correre, per quanto possibile, ai ripari.
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