La vita da cani è anche questa a Roma, dove sulle oltre 120 aree individuate dal Campidoglio, solo sei sono adottate formalmente da associazioni che hanno stretto una convenzione annuale con il Dipartimento Tutela Ambiente. Chiariamoci subito: i volontari lo fanno per passione, non prendono un euro, neanche un rimborsino (come i 3 euro pensati per chi avrebbe dovuto chiudere i cancelli di ville storiche). Hanno anche grandi responsabilità, tanto che molti sono costretti a contrarre assicurazioni (costo: 100 euro l’anno).
«E poi ci sono tante altre spese» dice Angelo Carucci, 70 anni, presidente comitato Insieme per il Parco Galla Placidia (gurppo Facebook: Insieme per il " Parco Placidia - Ottoboni) - senza di noi qui sarebbe una giungla». Ed è vero: a pochi passi c’è il cantiere abbandonato dove ad agosto è precipitata e morta Tiziana Laudani. Il comitato ha adottato il parco, ma poi la burocrazia ha scagliato il suo colpo cieco: «L’anno scorso ho messo il recinto all’area cani e sono stato denunciato dai vigili per lavori abusivi. Poi fortunatamente l’hanno ritirata». Ora il parco è un gioiello.
LA SCURE DELLA BUROCRAZIA
A villa Pamphilj solo aree cani fantasma. Nel 1997 ne viene istituita una, ma oggi cade a pezzi, non ci sono neanche le recinzioni. «È una villa storica e la Soprintendenza non vuole che si mettano nonostante nel ‘97 l’area sia stata istituita dal Campidoglio» dice Paolo Arca di Amici di Villa Pamphilj. Risultato: i cani vengono portati in uno spazio su via Vitellia e i padroni sono costretti a trascinare pesanti taniche piene di acqua. Ora Paolo sta combattendo per creare un’area su via San Pancrazio. A Monteverde nell’area cani accanto a villa Sciarra abbandonata da Servizio Giardini e Ama l’altro giorno è caduto un grosso ramo. Cadono tronchi anche a piazza Ragusa, adottata dalla onlus Cinofila Canis Lepophagus (ACCL - Associazione Cinofila Canis Lepophagus - Onlus). «Intorno a noi c’è il degrado» dice Giulia Pifferi, vicepresidente della onlus. Hanno piantato rose, tagliato l’erba, tolto forasacchi.
Al Torrino le Simpatiche Canaglie (Simpatiche canaglie - area cani) di via Fiume Bianco hanno adottato un’area diventata fiore all’occhiello del quartiere. Hanno anche dipinto le panchine trasformandole in un’opera di street art. «Non si è ancora capito a chi compete ritirare l’immondizia, la prende Ama se la mettiamo fuori il cancello ma solo perché ci sono operatori gentili - dice Viviana Di Maggio, vicepresidente dell’associazione - le altre aree del Comune sono in abbandono, in quella di viale Bonelli c’è un problema d’igiene».
Da Marconi invece Andrea Falasca dovrebbe prendere l’auto per raggiungere un’area cani. «L’altro giorno - dice - ero in piazza Meucci con il cane al guinzaglio, un volontario del verde mi ha fatto allontanare perché ero troppo vicino ai gonfiabili a pagamento recintati per bimbi». Vita da cani insomma, nella città “allevata” dalla Lupa.
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