MilleRuote
di Giorgio Ursicino

Hamilton vince, Rosberg controlla: Nico a un passo dal titolo

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Lunedì 31 Ottobre 2016, 16:26
Forse si sono messi d’accordo: Hamilton domina le gare, Rosberg arriva secondo e si porta a casa il Mondiale. Altra doppietta Mercedes in Messico con Lewis davanti a Nico. Per il tre volte campione del mondo britannico è il trionfo numero 51 in carriera e nella classifica dei gran premi vinti raggiunge Alain Prost, il “professore” francese. Davanti, forse inarrivabile, resta solo Schumacher a quota 91. La Ferrari torna sul podio, non accadeva più dal Gran Premio d’Italia a Monza: Vettel taglia quarto il traguardo per le manovre questa volta vistosamente scorrette di Vestappen, ma a fine gara i commissari penalizzano il baby olandese di 5 secondi retrocedendolo al quinto posto, alle spalle anche del compagno Ricciardo.

Al di là del terzo posto meritato, il Cavallino ha corso con onore, nonostante lo sviluppo sia ormai stato fermato per concentrarsi sulla monoposto del 2017. Maranello è riuscito a precedere le Red Bull ed ha contenuto il distacco dalle Stelle di Stoccarda che, probabilmente, non hanno però spinto fino in fondo. Nella classifica Costruttori la Ferrari ha preso 23 punti, la Red Bull 22 e il vantaggio per il team austriaco resta consistente (52 punti) quando ormai mancano solo due gare: le Mercedes, infatti, volano e arrivando terzi e quarti si prendono solo 27 punti. Ora fra Nico e Lewis resta il cospicuo bottino di 19 punti e, nonostante l’inglese abbia promesso che farà di tutto per prolungare la battaglia fino ad Abu Dhabi, al tedesco basterà un secondo ed un terzo posto nelle ultime due gare per conquistare la corona anche se il compagno le vincesse entrambe.

Quando si spengono i semafori le Mercedes scattano bene, ma fa altrettanto Verstappen che sfrutta al meglio le gomme supersoft per mettere pressione alle Frecce d’Argento. Il giovane olandese stacca lungo e spinge all’esterno Rosberg che è costretto a tagliare la chicane; anche Hamilton più avanti frena tardi, blocca le ruote e tira dritto. I commissari indagano, ma non ci sono penalizzazioni, nelle retrovie si toccano Ericsson, Magnussen e Wehrlein e la Manor di quest’ultimo sbatte contro le barriere costringendo il direttore di corsa a far entrare la safety car e Ricciardo ne approfitta per sostituire le sue supersoft con le medie. Raikkonen fatica dietro alla Force India di Hulkenberg, Vettel ancora di più dietro alla Williams di Massa e conferma il suo nervosismo prendendosela via radio con Felipe che ha gomme più morbide e non era certo doppiato.

Poco dopo il decimo giro si iniziano a fermare i piloti che erano scattati con le rosse supersoft, mentre quelli con le gialle soft arrivano intorno al ventesimo. Sebastian resta in pista e prende momentaneamente la testa della corsa tenendo un ritmo ottimo con le soft ormai usurate; dopo aver effettuato la sosta Verstappen con gli pneumatici più nuovi si trova dietro il compagno Ricciardo e l’australiano lo lascia passare. La Ferrari va oltre il 30° giro con le soft, veramente un record. Quando effettua lo stop Seb rientra dietro il compagno Raikkonen e i primi sei, tutti con le medie, girano più o meno sugli stessi tempi con differenze di un paio di decimi.

Al 46° giro, a sorpresa, rientra Raikkonen e monta di nuovo le medie, Verstappen si avvicina a Rosberg e, approfittando di un doppiaggio, tenta il sorpasso su Nico arrivando però lungo. Al 51° giro fa il secondo stop anche Ricciardo (monta le soft) che aveva le medie praticamente dall’inizio. Nei giri finali chi ha le gomme più fresche guadagna su chi è davanti. Vettel recupera su Verstappen e nei giri finali gli prende la scia, Ricciardo guadagna a vista d’occhio su Sebastian e si forma un terzetto. Negli ultimi chilometri Raikkonen si riprende il sesto posto passando Hulkenberg. Verstappen, per resistere a Vettel, inchioda in staccata e taglia la chicane senza poi lasciare strada a Sebastian che a sua volta resiste alla grande al tentativo di attacco di Ricciardo.
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