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Si fanno meno espulsioni. La colpa? Della Bossi-Fini!

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Martedì 27 Maggio 2008, 14:00
E' per colpa della legge Bossi-Fini che i clandestini non vengono espulsi. Questa conclusione paradossale è suggerita da un grafico che pare riprodurre una montagna dai fianchi ripidi, una specie di Cervino insomma. La linea nera sale lungo il profilo, raggiunge la vetta e poi cade giù, a precipizio, per l'altro versante. E' il grafico degli immigrati espulsi dal 1984 al 2006, e il picco coincide con l'anno 2002, proprio quello in cui venne approvata la legge 189, o Bossi-Fini: 45 mila espulsi. Da allora in poi le espulsioni, anziché aumentare, hanno avuto un crollo, portandosi a quota 25 mila nel 2006 (negli anni quindi del governo di centrodestra) e, probabilmente, sono scese ancora dopo, se non altro perché dal 2007 i romeni, con l'ingresso nell'Unione, sono diventati inespellibili. La fonte di questo grafico non è un'organizzazione sovversiva, ma il ministero dell'Interno: per l'esattezza, il suo Rapporto sulla criminalità del 2007. Se non si espelleva non era dunque, come si è detto in tv, colpa del centrosinistra, i cui appannati ministri e leader forse non conoscevano neppure l'esistenza di questi numeri, altrimenti li avrebbero esibiti in campagna elettorale. C'entra molto di più la Bossi-Fini, che contiene una disposizione irrealistica: tutte le espulsioni vanno effettuate con accompagnamento alla frontiera. Siccome questo non era possibile, se non altro per i costi esorbitanti che sarebbero ricaduti sulle forze di polizia, ecco che si sono dovute ridurre le espulsioni. Inasprire la legge, ha portato a un suo allentamento pratico. Per dirla con la saggezza popolare: can che abbaia non morde. E can che abbaia non morde pare il proverbio che più si addice anche agli ultimi provvedimenti del governo. La Bossi-Fini prevedeva già pene dure: ad esempio il reato di permanenza in clandestinità (la prima volta ti allontano semplicemente, ma se resti in Italia ti punisco fino a 4 anni di reclusione). E ancora: se dai lavoro a un clandestino, 5 mila euro di ammenda e pena fino a un anno di reclusione (sanzioni, ovviamente, mai applicate) se poi favorisci l'immigrazione clandestina, 15 mila euro più pena. Che ha deciso il goveno a Napoli? Di inasprire ancora un po' le pene, e tanti saluti. Così, il reato di immigrazione clandestina, che scarica tutti i costi e gli oneri sulla magistratura, e che impedirà di celebrare processi più importanti. Il divieto addirittura di affittare ai clandestini, con la confisca della casa! E' evidente che tutte queste norme verranno aggirate, che prevarrà l'arrangiarsi, che la distanza fra gli italiani e il rispetto delle leggi aumenterà. E come la mettiamo con la percezione di insicurezza? Beh, basterà oscurare le immagini degli sbarchi a Lampedusa e parlare meno di furti e stupri.  
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