Ieri Gambineri e le sue colleghe non si vergognavano di venire chiamate annunciatrici, leggevano i programmi e le previsioni del tempo, perfino l’ora esatta con la levità di chi è contento di fare il proprio lavoro e di farlo il meglio possibile. Riservatissime nella vita privata, non finivano sulle copertine a causa di amanti veri o presunti, o in tenute scollacciate. Erano orgogliose di rappresentare il volto della Rai che ancora poteva considerarsi servizio pubblico.
Oggi il caso Insinna, ultimo in ordine di tempo, e le liti da osteria che hanno costellato una trasmissione che pretendeva di essere elegante come “Ballando con le stelle”, danno il quadro esatto della situazione. Siamo caduti in basso, molto in basso, e forse nemmeno una nuova “Signorina Buonasera” dotata di garbo e buona volontà potrebbe aiutare la tv pubblica a risalire la china.
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