Maria Latella
Tendenza Latella
di Maria Latella

Non è mai troppo tardi

di Maria Latella
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Lunedì 21 Novembre 2016, 19:47
Non è mai troppo tardi deve aver pensato Lucy Kellaway, famosa columnist del Financial Times. Non è cresciuta, come tanti bambini italiani dei primi anni '60, con le lezioni tv del maestro Manzi per l'appunto cosi intitolate, ma il principio è di quelli universali. O ci credi o non ci credi. Lei, come il maestro, ci crede. Non è mai troppo tardi per reinventarsi professionalmente, dare un senso al proprio futuro e sentirsi utili lavorando in modo diverso.

Lucy Kellaway, ultracinquantenne, dal prossimo autunno lascerà il Financial Times per andare ad insegnare matematica in una scuola superiore di Londra. Non una scuola fighetta, una scuola considerata difficile, una di quelle dove vanno i ragazzi che nel Regno Unito non faranno carriera perché, oggi come e peggio di due secoli fa, conta dove hai fatto l'asilo, le elementari e le medie, e solo se hai il Cv con le scuole giuste potrai avere accesso a Oxbridge, università che schiudono le porte a professioni glamour e ricchi conti in banca.

Come qualche altro giornalista, Lucy Kellaway deve essersi chiesta spesso, in questi anni, se è ancora davvero "utile" scrivere per lettori, spesso privilegiati ma non sempre legati alla realtà della gente comune. Il "suo" pubblico, i lettori del Financial Times, è fatto di ceo globali, milionari del mondo. A loro Kellaway ha dispensato per anni critiche feroci sulle astrusità del lessico aziendale o, di recente, sull'ipocrisia di voler essere empatici nelle mail, contemporaneamente licenziando migliaia di persone.

Alla fine, dopo anni di affilate, ironiche prese in giro dei suoi privilegiati lettori, deve essersi chiesta se non valesse la pena investire altrove le sue energie. E ha deciso di farlo laddove ce n'è più bisogno. Insegnando in una scuola disagiata. L'iniziativa alla quale aderisce, Now Teach, si rivolge a manager, banchieri, avvocati, professionisti vicini alla pensione che invece di rimanere avvinghiati alla poltrona, dicendo agli altri cosa dovrebbero fare, decidono di farlo.

Education, education, education.
Non è intorno a questo che si costruiscono società più giuste? Lo si legge e lo si dice ovunque, è arrivato il momento di provare a mettere alla prova le nostre convinzioni. Per un anno. Poi magari si torna alla passione di prima, il giornalismo per Lucy Kellaway o uno studio legale per un avvocato. Ma intanto si può cercare di comunicare con ragazzi che credono poco nella possibilità di cambiare vita grazie alla scuola. La scelta di Lucy Kellaway mi convince. Credo che riceverà più di quanto il giornalismo, con fama, denaro e relazioni importanti, le abbia dato negli ultimi anni.
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