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di Enzo Vitale

Galileo, il sistema europeo sfida il Gps

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Sabato 17 Dicembre 2016, 22:17
Diciotto satelliti in orbita ma entro il 2020 la flotta arriverà a 30. Questo l'obiettivo del sistema di navigazione tutto europeo Galileo che da oggi inizia sperimentalmente il suo servizio. E uno dei centri di controllo, il Gccs (Ground Control Centers) è stato localizzato nella piana del Fucino in provincia dell’Aquila. E' stata infatti proprio Telespazio, la società controllata da Leonardo, per il tramite di Spaceopal, joint venture con la società
DLR GfR dell'Agenzia Spaziale Tedesca, ad aggiudicarsi una gara per il controllo dei satelliti del valore di 1,5 miliardi di euro. Un colpo grosso della Thales Alenia Space, joint venture tra Thales e Leonardo, che è riuscita a siglare contratti per circa 180 milioni di euro.
A dare il via al piano è stata la Commissione Europea, l'organo esecutivo dell’Unione Europea e responsabile per il programma del Sistema di Posizionamento Globale Europeo, la cui gestione tecnica e operativa è sotto il controllo dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA).
E così il sistema europeo si affianca agli altri due tuttora operativi a livello globale: lo statunitense Gps (Global Positioning Systemn) e il russo Glonass (Global Navigation Satellite System). Galileo, precisano i tecnici, è capace di fornire un segnale di posizionamento con un errore inferiore al metro di raggio.

MAURO MORETTI DI LEONARDO
«Siamo orgogliosi di contribuire, con le nostre tecnologie e competenze, al sistema satellitare Galileo, che offrirà servizi di qualità ai cittadini di tutto il mondo e potrà rappresentare un volano per la crescita economica e la competitività». A parlare è Mauro Moretti, Ad e direttore generale di Leonardo. «Dopo la Ministeriale ESA, che ha confermato il finanziamento dei programmi spaziali in cui Leonardo è protagonista -ha detto ancora Moretti-, primo fra tutti ExoMars 2020, i contratti firmati oggi sono un ulteriore riconoscimento del ruolo di primo piano dell’azienda nel settore spaziale europeo».


PER ORA SOLO LE PRIME PROVE
In questa prima fase Galileo effettuerà solo servizi sperimentali. Per lavorare al cento per cento servirà la copertura totale di tutti e 30 i satelliti, quindi per adesso si appoggerà agli altri sistemi di navigazione satellitare, soprattutto il GPS. Oltre al centro aquilano, in Europa l'altra centrale operativaè stata localizzata in Gemania, a Oberpfaffenhofen, vicino a Monaco di Baviera. In ogni caso la maggior parte degli attuali  smartphone e tablet  in commercio sono stati configurati per la ricezione del segnale europeo quando questo sarà operativo a pieno regime. Lo scopo, naturalmente, è quello di sfidare i due sistemi attualmente operativi con l'obiettivo di dare più informazioni possibili agli utenti finali.

I SERVIZI
Da quello che si promette, Galileo avrà un segnale più preciso rispetto al GPS soprattutto per quanto riguarda  il posizionamento, la navigazione e la misurazione del tempo. Alcuni smartphone, lo Huawei Mate9 ad esempio, sono già disponibili sul mercato e sono in perfetta sintonia con la ricezione del segnale. Entro il 2018, sottolinea la Commissione Europea, Galileo sarà anche disponibile in ogni nuovo modello di veicolo venduto in Europa e fornirà servizi di navigazione potenziati a una serie di dispositivi, consentendo inoltre l’uso del sistema di chiamata di emergenza definito eCall. «Galileo migliorerà del 1000 per cento la precisione della geolocalizzazione -ha voluto precisare Maroš Šefčovič, vicepresidente della Commissione Europea-, e sarà alla base della prossima generazione di tecnologie basate sulla localizzazione, come le automobili autonome, i dispositivi connessi o i servizi urbani intelligenti».
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