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di Enzo Vitale

Delusione cosmica, Trappist-1: quel sistema planetario è simile all'inferno

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Martedì 11 Aprile 2017, 14:26
Tempeste magnetiche migliaia di volte più intense di quelle avvenute milioni di anni fa sul nostro pianeta. Esplosioni e rilasci di energia pari a un miliardo di volte la potenza di una bomba zar, l'arma nucleare più distruttiva mai pensata dall'uomo. Temperature infernali e bombardamenti pressoché costanti.
Signore e signori vi presentiamo una finestra sul sistema solare di Trappist-1, la nana rossa salita all'onore delle cronache mondiali solo qualche settimana fa.

Annunci in pompa magna della Nasa, grandi speranze per l'Umanità, pianeti gemelli simili alla Terra e giù con le teorie più disparate. E qualcuno aveva pensato pure di trovarci qualcuno lassù.
Ma spesso le speranze e i sogni non coincidono con la realtà, e il recente studio di un gruppo di ricerca dell'Università Loránd Eötvös di Budapest, una delle più antiche e grandi università dell'Ungheria, pare aver posto una pietra tombale sulla presenza di acqua, forme di atmosfera primordiale e possibili oceani.


(Le prime suggestive ipotesi sul sistema planetario di Trappist-1)

LA RICERCA
Ebbene gli scienziati ungheresi, il cui lavoro è stato pubblicato sull'Astrophysical Journal, il trimestrale statunitense dove vengono annunciate per prima le ricerche e le scoperte in campo astronomico, hanno fatto crollare tutte le speranze come in un domino. In sostanza, in quelle condizioni, quei pianeti si trovano in una sorta di girone infernale dove nessuna forma di vita, almeno per come la conosciamo noi, può sopravvivere.
E se le cose stanno come ci dicono gli astrofisici di Budapest, le atmosfere dei tre pianeti che si trovano nella cosiddetta fascia abitabile sono state lacerate e fatte a pezzi, mentre gli oceani sono stati dispersi nello spazio esterno.

LA STELLA
Trappist-1 è una nana rossa, una fredda stellina poco più grande di Giove. Si trova nella costellazione dell'Acquario a una distanza di 39,5 anni dal nostro Sistema solare. E' un astro che mette a dura prova i suoi sette inquilini perchè è un oggetto di classe M8. Spiegato in parole accessibili a tutti, significa che trattasi di una stella giovane, capricciosa e irrequieta. Ha infatti un'età di mezzo miliardo di anni, quindi è estremamente immatura rispetto all'incommensurabile numero di stelle che popolano l'universo. Questa sua situazione, dunque, la pone in uno stato di incontrollata volubilità che lo studio ungherese ha messo in luce. Potenti brillamenti avvengono a cadenza oraria sottoponendo il suo sistema planetario a bombardamenti in grado di disintegrare molecole troppo complesse. Quelle molecole necessarie a far sviluppare la complessità che noi chiamiamo vita.

enzo.vitale@ilmessaggero.it
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