L'ATTESA DEGLI INTERESSATI
Ma è la voce dei commercianti l'indicatore più realistico. «Ben venga un intervento di questo tipo così Fabio Campanelli, gestore delle pizzerie Mastro Titta ma ho paura che si vada a toccare un tema che, storicamente, ha quasi sempre rappresentato terreno di sfide politiche più che di azioni razionali per il commercio». «Noi abbiamo già un'area esterna di 36 metri quadri spiega invece Enrico Papi, che con il fratello Patrizio gestisce lo storico Bar Italia in Corso Centocelle dove solitamente abbiamo 10 tavoli. Per rispettare le distanze di sicurezza, i tavoli dovrebbero ridursi a 5-6. È chiaro che, qualora il Comune ci aiutasse a recuperare qualcosa, laddove possibile, in termini di occupazione di suolo pubblico, riusciremmo a ridurre le perdite». «Sono favorevole a una misura del genere - così Filippo Marzola, gestore del ristorante-bar Sorsi e Morsi, ex Gran Caffè - conosciamo bene le disavventure dei dehors, vicissitudini che, per 5 anni, ci sono costate qualcosa come 300mila euro di mancato fatturato». «Per il rinnovo 2020 dell'autorizzazione ai dehors abbiamo già versato la prima rata della Tosap così invece Flavio Benedetti, titolare del noto ristorante 80 Fame e, con il socio Matteo Pignanelli, del lounge bar Ottopuntozero dunque se il Pincio ci fa estendere l'area, va benissimo, ma questo non può bastare, perché a essere ottimisti potremmo recuperare qualcosa come 5 coperti persi al coperto. Dal mio punto di vista, servono sconto al 50% e dilazione delle altre rate Tosap e Tari, più un intervento di annullamento di alcune contravvenzioni molto salate e ingiuste che abbiamo subìto per violazione dell'ordinanza sul vetro».
IL PROBLEMA DEI TEMPI
Detassazioni e misure di sostegno in deroga ai regolamenti (sempre contemperando tutti gli interessi in campo), ma la sensazione è che il tessuto economico si aspetti un'immediatezza che non è certo tipica della macchina burocratica. «Sposiamo la proposta relativa all'estensione delle aree di occupazione suolo pubblico dice Giulio Santoni, vicepresidente Confcommercio Civitavecchia . Una proposta che avevamo già avanzato. Pensiamo inoltre a esenzioni tributarie, finanziamenti a fondo perduto, misure per il mantenimento della forza lavoro e rifinanziamento di bandi per le reti di impresa. C'è bisogno di misure urgenti e veloci perché altrimenti si rischia di attuare dei meri palliativi».
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