Il marasma nelle Agenzie fiscali

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Sabato 23 Gennaio 2016, 13:14
Il marasma nelle Agenzie fiscali si evidenzia sempre più a seguito delle fusioni fatte dal Governo Monti in nome della “spending review” indifferibile per il riassestamento della spesa pubblica.

La Dirstat tempestivamente evidenziò le tante criticità che sarebbero derivate da provvedimenti assunti in fretta e con grande superficialità e siamo al caso eclatante relativamente alla discriminazione tra il personale dell’ente incorporante con l’ente incorporato sicuramente inaccettabile a distanza di oltre 3 anni.

I contratti integrativi dell’Agenzia delle Entrate e del Territorio sottoscritti rispettivamente nel 2006 e nel 2007 hanno avuto differenti applicazioni, in particolare per quanto riguarda gli articoli 17 e 18 che in entrambi i contratti disciplinano l’attribuzione e la retribuzione delle indennità degli incarichi organizzativi e professionali.

Infatti, mentre l’Agenzia delle Entrate ha tempestivamente dato seguito a quanto stabilito con i suddetti articoli, l’Agenzia del Territorio non è stata altrettanto sollecita.

Finchè nel 2012 quando anche l’Agenzia del Territorio si apprestava a concretizzare gli accordi del CCNI interveniva il provvedimento di fusione tra le due Agenzie posto in essere dal governo Monti che inopinatamente ha rimesso tutto in discussione.

La conseguenza è che, mentre i dipendenti delle Entrate percepiscono da anni (almeno dal 2009) la retribuzione legata agli incarichi organizzativi e professionali, lo stesso non accade per i dipendenti dell’ex Territorio.

Tale situazione è di palmare evidenza inconcepibile in quanto i dipendenti dell’Agenzia delle entrate percepiscono una retribuzione extra collegata alla funzione ricoperta che va da un minimo di 2.500 euro ad un massimo di circa 10.000 euro mentre i dipendenti dell’ex Agenzia del territorio non percependo alcunché hanno subito e stanno subendo rilevanti danni economici in alcuni casi nell’ordine di decine di migliaia di euro. Le fusioni delle Agenzie fiscali sono state delle scelte scriteriate e adesso i danni sono sotto gli occhi di tutti l’amministrazione finanziaria è allo sfascio con buona pace degli evasori.

Pietro Paolo Boiano
Vice segretario generale Dirstat

















 
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