A Predappio, città natale di Benito Mussolini (dove è anche sepolto), alle elezioni la Destra il 25 settembre ha raccolto un successo travolgente. Sia al Senato sia alla Camera la coalizione ha superato il 51 per cento, una percentuale molto più alta ad esempio di quella vista nel capoluogo, Forlì, che pure si trova a soli 16 chilometri, dove invece, pur vincendo, si è attestata al 37 per cento. Fratelli d'Italia a Predappio è il primo partito con il 36,7.
Non è un risultato scontato: dal 2019 il sindaco è Roberto Canali, del centrodestra, ma fino a tre anni fa, ad esempio, il sindaco era espressione del centrosinistra, che tentò anche di trasformare la casa del fascio fatta costruire da Mussolini in un museo storico del fascismo, senza però riuscirci.
Proprio qualche giorno prima delle elezioni, un atto vandalico aveva preso di mira uno dei due negozi che a Predappio vendono souvenir fascisti, con busti e immagini del Duce: erano state danneggiate le vetrine e lasciati due cappi di corda. Tradizionalmente, nella cittadina, che ha 6.200 abitanti, in occasione di alcune date storiche legate al fascismo, si riuniscono centinaia di nostalgici che raggiungono il cimitero dove sono sepolto Mussolini e suoi familiari. Il 28 ottobre del 2021 furono 500, per il prossimo mese, quando ricorrerà il centesimo anniversario della Marcia su Roma, a Predappio aspettano ancora più persone.
Il Pd ieri a Predappio ha raccolto quasi la metà dei consensi rispetto a Fratelli d'Italia, fermandosi al 21 per cento. In tutta la Romagna il centrodestra è dilagato, spazzando via la tradizione, ormai più legata a uno stereotipo (Forlì ad esempio è governata da una giunta di centrodestra) che descrive questa area come un territorio "rosso".