Terminator compie 30 anni e non si ferma: presto un nuovo film della saga

Terminator impersonato da Arnold Schwarzenegger
di Anna Guaita
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Lunedì 4 Agosto 2014, 17:49 - Ultimo aggiornamento: 17:52

Immaginiamo per un attimo che nel 1984 la Orion Pictures avesse ottenuto quel che pretendeva, e cio che a interpretare la parte di Terminator nell'omonimo film di fantascienza venisse chiamato OJ Simpson.

Oggi il film che sconfisse ogni previsione, diventando un fantastico blockbuster e dando vita a una serie di sequel che hanno fruttato quasi due miliardi di dollari, sarebbe tragicamente famoso esclusivamente perché un androide killer nero tentava di uccidervi una giovane donna bianca. Tenuto presente che OJ Simpson dieci anni più tardi uccideva a coltellate la moglie Nicole Brown e il suo amico Ron Goldman, è facile immaginare che Terminator sarebbe diventato un film impresentabile.

E invece esattamente 30 anni dopo l'uscita del film nelle sale, grazie alla testardaggine del regista James Cameron che bocciò Simpson categoricamente, la serie continua a essere così popolare che a New Orleans sono appena cominciate le riprese di una nuova puntata, la prima di una serie di tre che si immagina avvengano prima e durante gli episodi che già conosciamo. Terminator: Genesis uscirà il primo luglio del 2015. E vedrà il ritorno di Arnold Schwarzenegger.

INVECCHIATO

I suoi capelli bianchi non verranno nascosti, né si tenterà di camuffargli le rughe sotto una spalmata di make-up. Lui stesso ha spiegato che il film presenta il modello T-800 invecchiato, perché se «l'interno dell'androide è una macchina che non invecchia mai», la pelle esteriore «è come quella degli umani, e come quella degli umani avverte il passare del tempo». L'androide buono proteggerà Sarah fin dalla sua infanzia, e il volto dell’eroina sarà questa volta quello di Emilia Clarke, che conosciamo bene come Daenerys Targaryen, la madre dei draghi nella serie tv Il Trono di Spade. Emilia si sentirà a suo agio, visto che a dirigere il film sarà Alan Taylor, che ha già diretto dieci episodi del Trono.

Per augurare buona fortuna al quinto film della saga fantascientifico-apocalittica, gli attori, il regista, i produttori del primo storico Terminator si sono riuniti per ricordare insieme al settimanale “Entertainment Weekly” l'incredibile avventura di 30 anni fa, quando nessuno credeva al loro progetto, quando gli studios volevano Oj Simpson nelle vesti del killer e Arnold Schwarzenegger in quelle del giovane che viaggia indietro nel tempo per salvare Sarah Connor dall'androide.

IL SOGNO

Oggi James Cameron è noto al mondo come il regista di spettacolari successi come Titanic e Avatar, ma allora era un giovane di scarsa esperienza, con un grande sogno: creare un film intorno a un'immagine che gli era comparsa nel dormiveglia, quella di un robot che emerge dal corpo di un uomo fra le fiamme. Ne parlò con una assistente di regia, Gayle Ann Hurd, che nel 1985 diventerà la sua seconda moglie, e insieme i due prepararono uno smilzo copione di 40 pagine. E così cominciò la lotta: gli studios non lo volevano come regista, volevano spendere poco, volevano OJ Simpson, ecc ecc. Ma Cameron ricorda un incontro con Schwarzenegger: «Gli fissavo quella faccia tutta spigoli, quei muscoli, quella sua stessa cadenza tedesca. Mi convinsi che doveva essere lui Terminator». Schwarzy all'inizio non ne voleva sapere. Aveva appena finitoConan, e voleva costruirsi una carriera seria, e aveva paura che fare la parte del cattivo lo avrebbe “marchiato”. E Sarah Connor? Gli studios pretendevano una ragazzina docile e indifesa, ma Cameron e Gayle volevano una donna che cresce, matura, diventa forte, perché «doveva essere la madre di un eroe, del salvatore dell’umanità!»

BUDGET

Cameron fece il miracolo, e ottenne tutto quello che voleva, a condizione che rispettasse un budget risicato. E così fu: quel film che sembra costosissimo, venne girato in estrema economia. Vi siete mai chiesti come mai le scene siano quasi tutte di notte? Perché affittare le strade di Los Angeles di notte costava meno. E Cameron ne trovò in periferia, con un'illuminazione abbastanza forte da permettergli di economizzare sulle spese elettriche. Un altro segreto poco noto: quell’ultima epica scena in cui vedete Sarah in automobile, con il cane al fianco, guidare verso le montagne attraverso un deserto arido e abbacinante, fu girata a film finito, senza permessi e alla garibaldina.

Linda Hamilton era già partita, e quindi al volante dell’auto fu piazzata l'assistente di Cameron. Anche il cane era estraneo al cast, era quello di sua madre. E mentre l'auto viaggiava verso i monti, arrivò una gazzella della polizia: «Non avete permesso di girare film qui nel deserto» tuonò l'agente.

E James Cameron, con la faccia più innocente di questo mondo, finse di essere uno studente universitario, e che non sapeva che era vietato, «stiamo facendo un provino per il nostro corso, ci perdoni». L'agente li lasciò andare. Ma di certo, da allora deve aver capito che quella scena chiudeva un film che avrebbe fatto epoca: «Dovunque sia, lo ringrazio ancora di cuore» dice Cameron.

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