Il concept Renault Eolab è perfettamente funzionante

Eolab, con un litro di benzina 100 km:
il concept Renault è già nel futuro

di Sergio Troise
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PARIGI - In Francia è stato varato da tempo il piano “Nuova Francia Industriale”, che al suo interno contempla anche la realizzazione, entro il 2020, di auto in grado di ridurre i consumi di carburante fino a 2 litri/100 km, con conseguente drastica riduzione anche delle emissioni nocive. In questo quadro, Renault ha portato avanti un proprio progetto, ancor più ambizioso, già culminato nella realizzazione di un concept che viene esposto al Salone di Parigi.

Tecnologia alla portata di tutti. Si chiama Eolab, ed è il prototipo su cui vengono sperimentate soluzioni avveniristiche per un’auto di dimensioni compatte (segmento B) che secondo le anticipazioni fornite dalla Casa dovrebbe consumare appena un litro di carburante per 100 km e contenere le emissioni di CO2 a 22 gr/km. Presentato come autentico manifesto dell’innovazione Renault, il concept Eolab è stato realizzato concentrando il massimo degli sforzi su aerodinamica, leggerezza e tecnologia Z.E. Hybrid, tenendo conto anche dei costi di produzione e di quelli commerciali. Il tutto, in una prospettiva decennale.

Ottimizzazione dell’aerodinamica. La silhouette è stata disegnata per penetrare perfettamente nell’aria, con muso e coda molto affusolati, e il tetto basso, che si raccorda “in picchiata” con il cofano anteriore. Ci sono uno spoiler anteriore attivo, passaggi aria aerodinamici, minigonna snellita, flap laterali che si aprono come alettoni. Eliminati gli specchi retrovisori esterni, sono stati sostituiti da piccole telecamere. A dare un ulteriore contributo, l’assetto variabile, grazie a sospensioni pilotate ad aria e i cerchi ruota attivi, che chiudono il profilo esterno quando non è necessario raffreddare i freni. Secondo i responsabili del design di Renault, il guadagno di penetrazione aerodinamica, rispetto alla Clio di quarta generazione, è del 30%. Ciò incide drasticamente sui consumi: è stato calcolato che alla velocità costante di 130 km/h l’effetto dell’aerodinamica comporta una riduzione di 1,1 litri/100 km, sempre rispetto alla Clio.

Una drastica cura dimagrante. Tra gli obiettivi di Eolab c’era il contenimento dei pesi al di sotto dei 1000 kg. Al controllo finale ci si è fermati a quota 950, 400 kg “sotto” la solita Clio adottata come riferimento. Come? Sarebbe stato facile ricorrere a massicce dosi di fibra di carbonio, alluminio e magnesio, tutti materiali più costosi dell’acciaio. In casa Renault hanno invece puntato sulla formula “il materiale giusto al posto giusto”, tenendo in considerazione che il cliente finale della Casa francese non è un paperone da supercar ma l’automobilista “medio”. La scocca di Eolab coniuga dunque elementi in acciaio, alluminio, magnesio e compositi plastici, contrariamente alla maggior parte delle automobili attuali, che sono monomateriale. Inoltre i progettisti si sono sforzati di realizzare componenti di dimensioni contenute (un oggetto piccolo pesa sempre meno di uno grande) e alla fine hanno “tagliato” 130 kg sulla scocca, 160 su catena e organi del gruppo propulsore, 110 sull’assetto e l’equipaggiamento.

Tecnologia ibrida e zero emissioni. Oltre alla cura posta nell’aerodinamica e nel contenimento dei pesi, Renault ha concentrato l’attenzione anche sulla motorizzazione, sfruttando al meglio l’esperienza finora accumulata nel campo delle zero emissioni (la Casa francese ha già in gamma 4 veicoli elettrici). In questo caso, comunque, siamo in presenza di una originale formula ibrida: il motore termico è un piccolo 3 cilindri benzina, di 999 cc, che eroga una potenza di 75 cv/95 Nm. A questo si aggiunge una trasmissione innovativa, basata su un compatto cambio automatico a tre rapporti. Secondo la Casa, si tratta di un notevole vantaggio rispetto alla maggior parte delle tecnologie ibride del mercato, che sono associate a trasmissioni tipo CVT o doppia frizione (più voluminose e pesanti).

Trenta brevetti depositati. Il fulcro del concetto si ritrova nell’alloggiamento della frizione, che accoglie un motore elettrico a magneti permanenti. Compatto ed economico, questo motore risponde all’esigenza di un supplemento di coppia, poiché è in grado di erogare una potenza istantanea di punta di 50 kW e di sviluppare una coppia di 200 Nm. Alimentato da una batteria agli ioni di litio da 6,7 kWh di potenza, viene indicato da Renault come “ampiamente sufficiente per alimentare l’auto in modalità elettrica”. Sempre secondo le anticipazioni della casa francese, questa novità, che ha già prodotto il deposito di 30 brevetti, sarà integrata su piattaforme della gamma entro il 2020.

Casa-ufficio e weekend. Il concept Eolab apre la mente al futuro, indicandoci come potrebbe cambiare l’uso dell’auto negli anni a venire. Sfruttando la formula dell’ibrido, secondo i progettisti Renault potremmo arrivare ad usare la nostra auto con modalità diverse, ovvero nella configurazione “settimana lavorativa” e “weekend”. Nel primo caso (60 km di autonomia, a non più di 60/70 km/h) privilegeremo al massimo la trazione elettrica sui percorsi quotidiani, tipo casa-ufficio, per tendere verso l’obiettivo Zero Emissioni e Zero Consumo; nel secondo l’associazione tra motore termico ed elettrico ci darà invece la possibilità di viaggiare su percorsi lunghi e senza problemi di autonomia.

Modalità di guida differenti. Nella configurazione “settimana lavorativa” l’auto 100% elettrica si comporta nel seguente modo: la partenza avviene con il motore elettrico; il primo rapporto consente di viaggiare con l’elettricità fino a 60/70 km/h; a questo punto il sistema passa automaticamente sul secondo rapporto – sempre in modalità elettrica – fino a 120 km/h. A una velocità ancora superiore, viene automaticamente avviato e accoppiato il motore termico e l’auto passa in modalità ibrida con l’ausilio del terzo rapporto. In modalità “weekend”, la partenza avviene sempre con il motore elettrico, ma questa volta il motore termico entra in funzione a bassa velocità. A partire da questo momento, le due modalità di propulsione si coniugano, permettendo ovviamente di consumare meno, ma anche di beneficiare di un autentico guadagno di potenza, grazie all’associazione di un motore termico da 57 kW (circa 80 cv) e di un motore elettrico da 40. Con questa modalità, la batteria si ricarica durante le fasi di decelerazione e di frenata (funzione range saver), mentre il passaggio in sequenza dei diversi rapporti ibridi consente di arrivare fino alla velocità massima del veicolo.

Abbattimento dei costi. La soluzione prospettata da Renault con il concept Eolab traccia la via alle future ibride di taglia small della casa francese, ma probabilmente indica la strada da seguire anche ad altri costruttori. A differenza di quanto visto finora, infatti, sul concept francese la tecnologia ibrida viene messa alla portata di tutti, come osserva Jean Pierre Forquet, responsabile del progetto innovazione Z.E. Hybrid di Renault. «Oggi – nota il tecnico francese - la maggior parte degli ibridi sul mercato corrisponde a veicoli di segmenti superiori, con prezzi di vendita di oltre 40.000 euro. Le soluzioni adottate su Eolab sono molto più economiche e consentono di prevedere una diffusione dell’ibrido anche sulle piccole, su scala molto più ampia. Il nostro obiettivo è effettivamente quello di realizzare un’auto con due motori al prezzo di uno».


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Sabato 27 Settembre 2014 - Ultimo aggiornamento: 02-11-2014 23:39 | © RIPRODUZIONE RISERVATA