«Il presunto cannibale è stato messo in gabbia», titolano alcuni giornali russi. L’uomo è stato arrestato dopo che i cadaveri parzialmente divorati di tre vittime sono stati trovati insieme a cani, gatti e uccelli smembrati. Nemmeno nei peggiori film horror accade. Ma questa è la realtà dei fatti. Il 51enne è accusato di aver pugnalato a morte tre suoi amici dopo essersi addormentati e dopo averli fatti bere. Il comitato investigativo russo ha spiegato che «dopo aver tagliato i loro corpi, ha iniziato a mangiarli prima di smaltire i resti dentro alcuni sacchetti di plastica». Resti poi ritrovati in un canale fluviale nel distretto della città di Arkhangelsk, nella Russia settentrionale.
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Uccide la ex e ne mangia cuore e cervello: a processo 46enne che aveva già ucciso una ragazza
Il 51enne è accusato di aver pugnalato a morte tre suoi amici dopo essersi addormentati e dopo averli fatti bere. Il comitato investigativo russo ha spiegato che «dopo aver tagliato i loro corpi, ha iniziato a mangiarli prima di smaltire i resti dentro alcuni sacchetti di plastica». Resti poi ritrovati in un canale fluviale nel distretto della città di Arkhangelsk, nella Russia settentrionale. Gli omicidi sono avvenuti tra marzo 2016 e marzo 2017, in un luogo vicino alla città. Gli investigatori dopo l’arresto hanno spiegato: «Oltre al cannibalismo, uccideva e mangiava regolarmente gatti, cani e altri piccoli animali e uccelli. I loro resti ossei sono stati trovati nei sacchetti insieme a quelli umani».
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Si dice che l’imputato abbia iniziato a vivere in uno degli appartamenti di una delle sue vittime mentre raccontava ai genitori dell’uomo ucciso che loro figlio lavorava in un’altra città. La stessa spiegazione fu data in seguito agli agenti di polizia che cercavano la persona scomparsa. Le altre due vittime non avevano parenti, il che significa che non fosse stata denunciata la loro scomparsa. «Considerando che le parti dei cadaveri sono state trovate a frammenti, e che è stata difficile la loro identificazione - spiegano fonti investigative -, si è risaliti alla loro identità solo grazie a un gran numero di vari esami, molto complessi».
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