Tutto è cominciato sabato pomeriggio, quando, in commissariato a Cassino, davanti agli genti diretti dal vice questore aggiunto Alessandro Tocco si sono recate diverse persone ed hanno denunciato di essere stati vittime, nei giorni precedenti e nella stessa giornata, della truffa del cosiddetto “specchietto rotto”, che consiste in un finto sinistro stradale messo in scena da due persone allo scopo di ottenere un immediato risarcimento del danno e quindi una risoluzione “amichevole” del sinistro. Nelle denunce sono stati forniti elementi importanti per individuare gli autori delle truffe, come le zone della città abitualmente frequentate dai per compiere le loro azioni criminose e l’auto utilizzata. E’ scattato, così, un piano di ricerca e sabato pomeriggio i poliziotti delle volanti hanno notato, nel centro di Cassino, due automobilisti intenti a discutere vicino le loro autovetture che erano state momentaneamente parcheggiate in una nota piazza del centro.
I poliziotti decidono di intervenire e si rendono conto di aver colto i malfattori con le mani nel sacco.
Infatti uno dei due automobilisti confida agli agenti quanto gli era accaduto alcuni minuti prima del loro intervento; ovvero di essere stato accusato di aver urtato e rotto lo specchietto retrovisore di una Fiat 500L condotta da un cittadino di origine campane in compagnia di una donna, il quale proponeva di risolvere bonariamente la faccenda con la consegna a titolo di risarcimento di 100 euro. Per i due è scattata la denuncia a piede libero e il foglio di via.
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