Figc, il patron del Frosinone Stirpe:
«No ai ribaltoni, la sola cacciata
di Tavecchio non risolve i problemi»

Tavecchio e Stirpe all'inaugurazione del nuovo stadio di Frosinone
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Domenica 19 Novembre 2017, 16:52 - Ultimo aggiornamento: 16:53
«Il Consiglio Federale della Figc di domani deve costituire una pietra miliare per la riforma del calcio italiano ma, detto questo, penso anche che per prendere delle decisioni non si possa prescindere dalle due maggiori Leghe, quella di B e quella di A»: per cui - dice all'Ansa, il presidente del Frosinone, Maurizio Stirpe, «prima di assumere ogni decisione si dovrebbe attendere l'appuntamento di giovedì della Lega di Serie B ma anche il rinnovo della governance della
Serie A, altrimenti - aggiunge il dirigente ciociaro - si rischia che il Consiglio federale decida rimedi peggiori dei
mali».

Se il presidente dell'Entella ha chiesto di posticipare ogni decisione di «sette giorni» per consentire l'elezione della nuova governance della serie cadetta, Stirpe dice che «fosse per me andrei anche oltre come orizzonte temporale, ossia aspettare e attendere con pazienza che anche la Lega di A rinnovi il suo 'governò. Inutile prendere decisioni di parte, giustizialiste e non ragionate - insiste il presidente del Frosinone - mentre bisogna aprire un profondo dibattito all'interno del mondo del calcio. Inutile chiedere la testa di una persona, quando invece
ci sono responsabilità collettive e gravi che solo un dibattito a tutto campo può risolvere».

Quindi, conclude Stirpe, «per domani non auspico alcun ribaltone, in questo momento non si risolvono i problemi cacciando Tavecchio».
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