Lorenzo, il fiorentino doc dal cuore giallazzurro: «A Monza per la storia»

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di Gianpaolo Russo
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Domenica 19 Maggio 2024, 07:30

Si chiama Lorenzo De Marco e frequenta l’ultimo anno dell’Alberghiero. Ha 20 anni, è un fiorentino doc e vive con la sua mamma nel cuore del capoluogo toscano, tra Pontevecchio e Palazzo Pitti.

Con la parlata tipica toscana, fiero delle sue origini, Lorenzo ha una passione che, dalle sue parti, definiscono “strana”. Fin da bambino è, infatti, un tifosissimo del Frosinone calcio.

Lorenzo, come nasce la sua passione per il Frosinone?
«Per il nome. Quando il Frosinone arrivò per la prima volta in Serie A ero ancora un bambino, ma subito questo nome mi fu simpatico. Mi piacque immediatamente. Così iniziai a seguirlo in televisione partita dopo partita e non ho più potuto farne a meno. Ora da qualche tempo vado sempre allo stadio e quest’anno ho seguito il Frosinone sia in casa che in trasferta saltando pochissime gare».
Quale è stata la vera scintilla che la fece innamorare di questi colori?
«Il primo gol della storia del Frosinone in Serie A, realizzato da Danilo Soddimo al Matusa nel 2015 nella partita d’esordio con il Torino. Da quel momento ho seguito sempre le sorti dei giallazzurri. Essendo ancora piccolo non potevo andare allo stadio. Ora che sono cresciuto ho messo da parte qualche risparmio, mi sono abbonato in curva nord e con l’aiuto di mia madre riesco a seguire il Frosinone anche fuori casa».
Qual è il suo idolo?
«Dionisi per me è stato il giocatore più straordinario del Frosinone e sono orgogliosamente riuscito a farmi firmare la sua maglia. Attualmente il giocatore che amo di più è il portiere Turati».
Come segue la squadra?
«Sempre da solo. Quando vengo a Frosinone arrivo in treno. Dalla stazione raggiungo lo stadio. Quando è tardi per non perdermi la fase del riscaldamento prendo il taxi. Poi a piedi, vado a dormire all’hotel Garibaldi in pieno centro storico, così ho potuto conoscere anche la città che mi piace. Il giorno dopo, sempre a piedi, raggiungo di nuovo la stazione e torno a Firenze. Seguo la squadra sempre da solo, ma a Reggio Emilia ho conosciuto alcuni ragazzi (il gruppo Curva al Nord) che mi hanno sentito parlare non ciociaro e mi hanno voluto conoscere. Da allora ricevo una marea di complimenti per questa mia strana passione».
Cosa le piace di più del mondo Frosinone?
«Il tifo della curva nord è caloroso, straordinario, mi trasmette tante emozioni».
Come mai un fiorentino doc come lei non segue la Fiorentina?
«Mio nonno in realtà ci ha provato e mi ha portato qualche volta al Franchi a vedere la Viola, ma francamente non mi ha mai suscitato grandi emozioni. Con il Frosinone è tutta un’altra storia. Non c’è proprio paragone».
E cosa dicono i suoi familiari e i suoi amici di questa passione?
«Mia madre è tifosa della Fiorentina anche se non va allo stadio.

Inizialmente non capiva, poi ha accettato anche se mi dice sempre che potevo scegliermi una squadra più vicina. I miei amici all’inizio non ci credevano e non si spiegavano da cosa potesse nascere questa passione per una città ed una squadra così lontana». Lorenzo oggi sarà presente anche sugli spalti dello stadio di Monza per sostenere la squadra.

Gianpaolo Russo

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