Maturità, nella tracce della prova
d'italiano spunta il riferimento
all'abbazia di Montecassino

Maturità, nella tracce della prova d'italiano spunta il riferimento all'abbazia di Montecassino
di Elena Pittiglio
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Giovedì 22 Giugno 2017, 16:10 - Ultimo aggiornamento: 16:12
Mafia. I 60 anni dei Trattati di Roma. Hanno pensato a tutti gli argomenti possibili, tranne di trovarsi dinanzi ad un saggio breve in ambito storico-politico su “Disastri e Ricostruzione” , che tra i documenti citasse la storia dell’abbazia di Montecassino. Quando all’apertura delle buste, i commissari d’esame hanno letto i documenti del saggio in cui figurava l’articolo a firma di Giorgio Boatti, pubblicato su Repubblica il 31 ottobre del 2016, dopo la violenta scossa di terremoto, che aveva devastato il centro Italia, la sorpresa per i candidati agli esami di maturità dei licei e degli istituti superiori della città Martire è stata davvero tanta. Nell’articolo Boezi scrive che l’abbazia, faro di civiltà nel mondo, più volte saccheggiata e distrutta dalle invasioni e dai terremoti prima e, infine, nel 1944, durante il conflitto mondiale, dal bombardamento anglo-americano, si è rialzata grazie alla tenacia della cittadina di non vedere distrutta la propria memoria storico-culturale. Per la prima volta la storia di Montecassino viene scelta dal Miur tra le tracce d’esame di maturità. Una traccia considerata da un’alta percentuale di studenti abbastanza difficile. Al liceo linguistico e delle scienze umane “Varrone” di Cassino, su oltre 120 maturandi soltanto il 20% ha svolto il saggio breve storico-politico. Al paritario commerciale “Giulio Cesare” di 53 candidati sei si sono cimentati nel saggio storico. Anche al liceo classico “Carducci” su 120 candidati il 20 per cento circa ha svolto il saggio breve di storia. Tra questi Antonio Castelli che ci racconta: “Ho parlato della storia dell’abbazia. Della distruzione dei Saraceni fino alla seconda guerra mondiale. L’ho collegata ai disastri umani, perché nella seconda traccia c’era lo straripamento dell’Arno del 1966. Mi sono soffermato sul valore storico che ha avuto l’abbazia per la città. Sono stato felice della scelta fatta dal Ministero perché ha dato una vetrina nazionale alla storia del Monastero” L’hai trovata difficile? “Sinceramente mi aspettavo tutt’altra traccia”.
 
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