"Moscardini" di Frosinone, giornata di esercitazione con il 72° Stormo dell'Aeronautica militare

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Sabato 8 Luglio 2023, 10:55 - Ultimo aggiornamento: 9 Luglio, 09:26

Esercitazione interforze internazionale all’aeroporto “G. Moscardini” di Frosinone, sede del 72° Stormo dell’Aeronautica Militare dove si è svolto il principale evento di addestramento SAR organizzato in Italia.

 La “Grifone 23” ha riunito tutti gli “attori” del SAR per approfondire la reciproca conoscenza di mezzi, attrezzature, procedure e capacità, esattamente come accadrebbe in un grande evento reale. Il tutto, con la partecipazione di assetti e personale straniero, alla presenza di osservatori internazionali. Lo scopo primario dell’evento è addestrarsi a salvare vite umane. Gli elicotteri che hanno preso parte all’esercitazione sono tutti mezzi atti, nello specifico, al salvataggio delle persone o comunque per il trasporto di personale specializzato nel caso di calamita e allestimenti di campi di primo soccorso. Hanno presenziato all’esercitazione diversi tipi di elicotteri appartenenti ai corpi come quelli dell’esercito, aeronautica, carabinieri, guardia di finanza e gli Internazionali appartenenti all’esercito spagnolo e francese.

Per quanto riguarda, invece, le squadre di soccorso terresti, hanno partecipato alcune unità del soccorso alpino e speleologico compresa quella cinofila, cosi come anche il soccorso alpino della guardia di finanza, anche loro con la cinofila a seguito, due squadre della brigata alpina Julia, e i fucilieri dell’aria dell’aeronautica. Importante supporto è stato fornito anche da un contingente di 12 Infermiere Volontarie della Croce Rossa Italiana, il Corpo Militare della CRI e dell’ARES 118 Lazio (tutte realtà inquadrate nel Posto Medico Avanzato a guida A.M.). Ovviamente quando si parla di calamita naturali e soccorso di vita umane si deve menzionare la protezione civile, in questo caso la sezione Lazio che ha assicurato un notevole supporto logistico. Tutta l’attività di volo è stata svolta nelle aree designate per l’addestramento sul terreno: una sui Monti Lepini a Sud-Ovest della città, e una sui Monti Simbruini a Nord-Est del capoluogo. Alla luce di tutto ciò, ci si chiede, come sia possibile che una realtà come quella del 72 stormo, debba essere ridotta a semplice caserma e lasciar andar via tutta l’operatività, con l’indotto che ovviamente ne comporta, a Viterbo.

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