Archiviata l'inchiesta "Parentopoli" alla Comunità Montana. Quadrini: «Ho agito correttamente»

In totale erano state 13 le persone indagate per le presunte irregolarità nell’espletamento di un concorso

Il presidente del consiglio provinciale, Gianluca Quadrini
di Vincenzo Caramadre
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Domenica 10 Marzo 2024, 11:08 - Ultimo aggiornamento: 14 Marzo, 07:10

«Irregolarità, ma nessun rilievo penale». Con questa motivazione il Gip del tribunale di Cassino, Alessandra Casinelli, su richiesta del pm Marina Marra, ha archiviato l'indagine sull'ipotesi di reato legata agli illeciti nei concorsi alla XV Comunità Montana di Arce, quando Gianluca Quadrini era presidente. «La decisione del giudice di archiviare il procedimento penale, conferma la mia posizione di totale estraneità ai fatti e la piena limpidezza e regolarità dell'operato della commissione di concorso costituita presso l'Ente che presiedevo», ha afferma Gianluca Quadrini, attuale Presidente del Consiglio della Provincia di Frosinone accusato di irregolarità nell'ambito del concorso bandito dalla XV Comunità Montana Vale del Liri di Arce per conto del Comune di Villa Santa Lucia, per l'assunzione di un agente di Polizia locale a tempo indeterminato. Si ipotizzava un presunto accordo tra gli esponenti apicali dell'ente montano e gli amministratori comunali di Villa Santa Lucia circa l'esito del concorso. «La verità è venuta finalmente alla luce, a seguito di 3 anni di fitte indagini, centinaia di pagine di verbali e l'impiego di numerose forze per accertare la stessa verità sui fatti. Per questo esprimo la mia gratitudine nei confronti della Magistratura e della polizia giudiziaria per aver condotto un'indagine approfondita e imparziale e ribadisco la piena fiducia nel sistema giudiziario italiano.

Dopo tre anni di indagini- continua Quadrini - e dopo aver coinvolto 13 persone su un procedimento che ha gettato, ancora una volta, ombre sulla mia persona e sul mio operato di Presidente della XV Comunità Montana, posso dichiararmi soddisfatto e sollevato per questo esito e con gratitudine, ancora una volta, mi rivolgo ora alla Magistratura. Non nego che sono stati anni facili».

LA FAMIGLIA

In conclusione Quadrini ringrazia la sua famiglia. «Ringrazio la mia famiglia, mia moglie Paola, le mie figlie Giulia e Francesca oltre che la mia madre Rita e mio fratello Marco che in questi anni sono stati coinvolti quanto me in un calvario giudiziario e mediatico ingiusto. Un pensiero a mio padre che da lassù può essere finalmente felice per me avendo sempre vegliato su di me e sul mio lavoro trasparente ed onesto di amministratore, valori che mi ha sempre trasmesso negli anni. Voglio ringraziare chi ha creduto in me, nella mia correttezza, come il mio partito di Forza Italia. In ultimo, ma non per ultimo, al mio avvocato Lara Capitanio, dello studio Pesaturo, che con la grande professionalità ed esperienza dell'avvocato Claudio Di Ruzza mi hanno sempre sostenuto ed assistito in maniera impeccabile».
 
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