I BISOGNI
Riguardo invece l’indagine congiunturale elaborata dalla Federlazio su un campione rappresentativo delle aziende locali, 79 nello specifico, in merito agli ordinativi pur restando il segnale negativo si passa da -64 del primo semestre del 2016 a -38 del secondo semestre, mentre per quelli Ue si passa da -25 a 0 e per quelli extra Ue da 0 a 14. In merito al fatturato italiano si passa da -59 a -20, per quello Ue da -20 a -11 così come per quello extra Ue. Per la produzione di va da -50 a -22 e per gli investimenti c’è invece una leggera flessione dal 50% al 48%. E poi rispetto all’occupazione si passa da -11 a -10. In merito alle previsioni per il 2017 gli imprenditori sono ottimisti su ordinativi e investimenti e decisamente pessimisti sull’occupazione. Tra le problematiche principali per le aziende svettano i ritardi nei pagamenti da parte delle pubbliche amministrazioni. Rispetto alla percezioni economica globale i pessimisti restano maggioranza assoluta, pur scendendo da 72,2% a 70%.
LE PROSPETTIVE
"Si è interrotta la tendenza negativa del passato – ha dichiarato moderatamente ottimista il presidente provinciale della Federlazio Alessandro Casinelli – il nostro tessuto industriale ancora regge e penso che con la ripresa ci potrà essere anche un aumento dell’occupazione". Ma affinchè ciò avvenga chiama in causa soprattutto la classe politica. "Le istituzioni molto possono fare – ha aggiunto – e mi auguro davvero che in vista delle elezioni comunali non ci si distragga eccessivamente". “Presente” ha risposto il presidente della Provincia Antonio Pompeo sul ruolo delle istituzioni, ricordando che troppo spesso le aziende chiamano in causa la politica dimenticando i loro errori ed ha citato al riguardo la vicenda ambientale della Valle del Sacco.
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