Il "Popolla" di Ceccano diventa sintetico, zolla d'erba sarà conservata in una teca

L'iniziativa dei tifosi. Lo stadio è stato costruito nel 1934

La zolla dello stadio che sarà conservata in una teca
di Marco Barzelli
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Domenica 6 Agosto 2023, 08:42

Gli ultras della Curva Nord hanno rinchiuso in una teca un pezzo di storia del calcio ceccanese. Hanno portato via una zolla dal campo in erba dello stadio "Dante Popolla" prima della realizzazione del manto sintetico. Era lì dai primi anni Novanta, dai gloriosi tempi dell'As Ceccano in Serie D, e avrà trent'anni per sempre. A renderla eterna, con tutti i suoi pregi e difetti, la resina epossidica. Sarà donata al Ceccano 1920, società discendente e militante in Promozione, per essere esposta come amuleto nella bacheca degli spogliatoi. L'idea è venuta a Daniele Rovelli ed è stato subito raccolta da Davide Tomassi, che ha coinvolto l'artigiano Davide Mizzoni. «Gli ho chiesto di farla mantenere in vita come appena colta - racconta -. Prova dopo prova, è riuscito a fare un capolavoro». A realizzare la targa, dopo la vetrificazione, uno storico tifoso del Ceccano calcio: il gioielliere Angelo "Mazzola" Mastrogiacomo. Davide, oltre che sfegatato sostenitore dei rossoblù, è il nipote del compianto Benedetto "Betto" Tomassi.

È la storica ala che giocò nell'Annunziata Ceccano nella Quarta serie degli anni Cinquanta, dopo la sua prigionia nel campo di concentramento sudafricano di Zonderwater. «Per noi la zolla rappresenta la storia del Ceccano e dello stadio "Popolla" - spiega Tomassi -.
Su quel manto si è scritta la storia del calcio cittadino ed è un sogno sapere che potremo ammirarla anche tra vent'anni». Quello storico manto erboso, inagibile durante le piogge, aveva fatto il suo tempo. Il Comune, grazie a un finanziamento regionale di oltre 400mila euro, lo sta rimpiazzando con un campo in erba sintetica. Dopo la sosta invernale, se non prima, sarà calcato da Ceccano 1920, Omnia Ceccano Academy (Seconda categoria) e giovanili. «Era il nostro punto di forza, non era facile per gli avversari giocare su quel prato fangoso e duro - spiega l'ultras del Ceccano 1920 -. È stato sempre un fortino difficile da espugnare proprio per le caratteristiche che ricorderemo per sempre. Ora la zolla farà da santino e portafortuna alla squadra prima di scendere in campo».

Marco Barzelli
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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