Rapina nella sala slot nel capoluogo, arrestati in due: uno è il figlio della cassiera

Rapina nella sala slot nel capoluogo, arrestati in due: uno è il figlio della cassiera
di Pierfederico Pernarella
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Giovedì 11 Maggio 2023, 09:27 - Ultimo aggiornamento: 09:58


Rapina in una sala slot, arrestati in due: uno è il figlio della cassiera che a causa di quel colpo accusò anche un grave malore. Le ordinanze di custodia cautelare in carcere sono state eseguite ieri mattina dalla Squadra Mobile. Il provvedimento, su richiesta del sostituto procuratore Samuel Amari, è stato firmato dal gip Ida Logoluso: dietro le sbarre sono finiti Giovanni Magale, 41 anni, l'autore del colpo, e Enea Maku, 31 anni, accusato di aver di aver fatto da supporto logistico al complice.
La rapina è stata messa a segno lo scorso 19 marzo nella sala slot che si trova sulla Monti Lepini, davanti al tribunale di Frosinone. Era una domenica, intorno alle 14:30 un uomo, con il casco integrale e armato di pistola, si fece aprire la cassaforte e consegnare i soldi che c'erano dentro: circa 16mila euro. Poi il rapinatore fuggì a bordo di un ciclomotore. La cassiera, a causa dello spavento, accusò un malore che rese necessario l'intervento di un ambulanza del 118 e il successivo trasporto al Pronto soccorso.

Le indagini della Squadra Mobile, agli ordini del dirigente Flavio Genovesi, sono partite dalle immagini della videosorveglianza che avevano ripreso lo scooter su cui è fuggito il rapinatore. Il ciclomotore è stato poi trovato abbandonato, ma a casa di Giovanni Magale gli agenti hanno trovato la targa. Inoltre sempre dalle immagini delle telecamere è emerso che Magale è stato accompagnato davanti alla sala slot da un'auto condotta da Enea Maku, che poi si è allontanato. Magale era sceso dall'auto già con il casco indosso e una borsetta all'interno della quale con tutta probabilità c'era la pistola con cui è stata minacciata la cassiera. Secondo l'accusa Enea Maku, giovane di origini albanesi ma nato a Frosinone, avrebbe fatto da supporto logistico a Magale. I due sono amici di lunga data ed entrambi, anche di recente, sono rimasti coinvolti in inchieste sullo spaccio di droga. Maku, all'ora di pranzo, avrebbe portato alla madre anche un panino, acquistato in un vicino fast food, mentre la donna era al lavoro nella sala slot. Non risulta alcun coinvolgimento della donna che ha avuto pure un principio d'infarto per lo spavento.
Domani i due compariranno davanti al gip Ida Logoluso per l'interrogatorio di convalida.

Magale e Maku sono difesi rispettivamente dagli avvocati Nicola Ottaviani e Riccardo Masecchia.

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