Scalo, ex Permaflex e centro storico
Il sindaco di Frosinone Ottaviani:
«Ecco i miei progetti per il 2018»

Scalo, ex Permaflex e centro storico Il sindaco di Frosinone Ottaviani: «Ecco i miei progetti per il 2018»
di Luciano D'Arpino e Gianpaolo Russo
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Mercoledì 10 Gennaio 2018, 14:50
Sindaco Ottaviani, il modello Frosinone, come lei sperava, non è stato preso in considerazione dal centrodestra per scegliere il candidato a Governatore con le primarie. Come giudica questo fatto?
«Il modello delle primarie sia a livello locale che a livello nazionale, è oggi l'unica possibilità per coinvolgere in modo democratico i cittadini nella selezione della classe dirigente, evitando che avvenga come in passato attraverso le polverose sagrestie dei partiti o peggio ancora attraverso gruppi di potere lobbistico che cercano di condizionare le istituzioni per il proprio esclusivo tornaconto. L'assenza delle primarie in tutte le coalizioni di entrambi gli schieramenti rappresenta quindi un rigurgito del passato».

La sera della sua rielezione trionfale lei ha annunciato 550 posti di lavoro nell'area ex Permaflex, ma del progetto non c'è alcuna traccia. Ci sono speranze che si muova qualcosa nel 2018?
«Ci risulta che i privati abbiano già presentato la proposta di massima all'Asi e alla Regione e, a breve, sarà formalizzato il progetto al comune di Frosinone».

Sul fronte Lavori Pubblici, ci sono numerose opere pubbliche che attendono da anni una risoluzione definitiva e la riqualificazione dei Piloni era tra le priorità del suo secondo mandato. Quando i cittadini potranno vedere l'eliminazione del degrado dalle storiche arcate di via De Gasperi?
«L'ufficio tecnico ha già da tempo attivato la verifica di attuabilità dei due vecchi project, quello dei Piloni e quella della piscina Enal, poiché la città non può attendere le tempistiche fissate in passato per l'apertura di due aree sicuramente nevralgiche del capoluogo. Se possibile, si cerca sempre di evitare il contenzioso con le imprese aggiudicatarie, ma le lancette dell'orologio non possono essere bloccate in eterno. L'idea è quella di utilizzare volumetrie esistenti realizzando al piano terra esercizi artigianali o di promozione dei prodotti agricoli e territoriali e al primo piano permettere la consumazione e degustazione delle specialità, anche grazie ad una fase di start up facilitata direttamente dal Comune».

Sul centro storico si è detto molto. La parte più antica del capoluogo resta nel degrado, il commercio è sempre più morente e lo spopolamento progressivo. Al di là degli annunci i risultati non si vedono...
«Con gli investimenti sulla cultura abbiamo trasformato il centro storico in un polo di attrazione settoriale. L'acquisto e l'apertura del teatro Nestor, l'apertura della sede stabile dell'Accademia al palazzo Tiravanti, grazie alla quale decine di studenti hanno affittato appartamenti e posti letti in centro, costituiscono le basi da cui siamo ripartiti per trasformare la vocazione della parte alta. Con l'apertura temporanea di alcuni locali abbandonati attraverso le risorse finanziarie dell'amministrazione, abbiamo certamente accelerato il processo di riqualificazione del perimetro storico ed ora, con i nuovi interventi, crediamo di aver fatto il giro di boa».

Terminato lo stadio resta molto da fare sul piano della riqualificazione della zona Casaleno. La strada di collegamento poi ancora non è stata realizzata.
«Dopo la celebrazione della vita delle piante di acacie, divenute tra le più famose del mondo (ironizza il sindaco, ndr), stiamo per formalizzare l'accordo tra i vari enti che permetta la realizzazione della nuova strada che migliorerà ulteriormente la fruizione dell'area il terzo stadio italiano di ultima generazione».

Il volto nuovo della stazione prenderà forma nel 2018?
«Abbiamo da poco contrattualizzato il cronoprogramma con la Presidenza del Consiglio, che prevede l'utilizzo di quasi 18 milioni di euro entro i prossimi 24 mesi, con l'apertura e ultimazione dei relativi cantieri sia nella zona scalo che in zone limitrofe. Di sicuro sia la zona alta che quella bassa della città potranno essere rappresentate da una nuova cartolina, sia ideale che concreta, nel corso dei prossimi anni».

Sull'Urbanistica come vi muoverete?
«Vogliamo migliorare l'utilizzo delle procedure semplificate nel rilascio dei permessi a costruire, che rappresenta una forma di introito sia per il pubblico che per i privati. Continueremo inoltre a valorizzare le altre grandi iniziative, pur tenendo come punto di riferimento la contropartita dell'interesse pubblico per la collettività».
I servizi sociali sono però sempre troppo pochi rispetto alle esigenze di una popolazione sempre più bisognosa
«Siamo riusciti ad assicurare livelli di assistenza più alti in assoluto sul Lazio, come comprovato dall'Istat alcune settimane fa, nella specifica ricerca nelle realtà capoluogo malgrado tagli nell'ordine del 80% delle risorse trasferite da parte della Regione. L'auspicio è che il prossimo governo regionale inverta la tendenza».

Con il nuovo appalto dei rifiuti Frosinone si scrollerà di dosso il 18% della raccolta differenziata?
«Fortunatamente, a supporto dei progetti dell'amministrazione, esiste il mondo dei contratti e quello stipulato con il nuovo gestore prevede il conseguimento dell'obiettivo del 50-60%, entro l'anno in corso, sotto comminatoria di sanzioni pecuniarie».
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