Segregati in casa, denunciato il fratello

Segregati in casa, denunciato il fratello
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Venerdì 11 Agosto 2017, 15:44 - Ultimo aggiornamento: 16:00
NEL CAPOLUOGO
Segregati in casa e costretti a mangiare gli avanzi di cibo. Questa le condizioni in cui vivevano due fratello e sorella disabili, un uomo di 32 e una donna di 30 anni, residenti nel capoluogo ciociaro, che soltanto ieri sono riusciti a scappare da quella prigione ed a raccontare agli agenti della sezione Volante della Questura quello che erano stati costretti a subire dal fratello minore di 29 anni. È stato lui infatti quello che, dopo averli derubati dei loro risparmi e della pensione, li aveva rinchiusi in quell'abitazione ubicata alla periferia della città. Per paura che potessero scappare aveva persino messo il lucchetto con tanto di catena al cancello d'entrata. Per non parlare delle condizioni igieniche in cui erano costretti a vivere.
Loro, che avevano una invalidità del 100 per cento, avevano vissuto sereni fino al novembre scorso, quando, all'improvviso, la mamma è morta a causa di una malattia e i due si erano ritrovati da soli. È stato proprio in quel momento che avevano rivisto dopo tanto tempo il fratello più piccolo che se ne era andato via di casa anni prima. Gli agenti della sezione Volanti, che per primi hanno raccolto la denuncia si sono ritrovati davanti due persone impaurite e trasandate alle quali era stato vietato persino di poter svolgere le quotidiane pulizie personali. Il ventinovenne, il cui obiettivo era soltanto quello di impossessarsi dei soldi dei fratelli, consegnava loro gli avanzi dei suoi pasti che consumava insieme alla fidanzata di origine albanese. Dalle dichiarazioni rilasciate dai due fratelli sembra che, come spesso accade tra prigionieri e carcerieri, l'uomo aveva instaurato un rapporto di supremazia psicologica. Intimoriti dalle costanti minacce, i disabili erano stati costretti a consegnargli il libretto dei risparmi e la pensione di 275 euro percepita dalla donna.
LA FUGA
Quella situazione che andava avanti da molto tempo li stava portando all'autodistruzione. Dovevano uscire da quella casa, dovevano tornare ad essere persone libere. Così nei giorni scorsi approfittando dell'assenza del fratello, avevano cominciato ad ispezionare ogni angolo della casa fino a quando sono riusciti a trovare la chiave del cancello d'ingresso. Aprire quelle grate e scappare a gambe levate era stato un tutt'uno. Una volta fuori da quell'incubo sono riusciti a contattare l'assistente sociale che dopo aver ascoltato quella storia li ha accompagnati entrambi in Questura per presentare la denuncia.
Gli agenti della Squadra Volante intervenuti sul posto hanno rinvenuto la catena ancora attaccata al cancello ed accertato, come riferito dalle vittime, le precarie condizioni igienico sanitarie in cui avevano vissuto.
Il sostituto procuratore Adolfo Coletta ha avviato le indagini. Il ventinovenne è stato denunciato per sequestro di persona. Indagini a tutto campo anche nei confronti della fidanzata albanese per accertare eventuali responsabilità sul suo conto.
Marina Mingarelli
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