Stellantis, coro unanime all'incontro con il governo: «Chiarezza dall'azienda»

Stellantis, coro unanime all'incontro con il governo: «Chiarezza dall'azienda»
di Alberto Simone
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Giovedì 7 Dicembre 2023, 09:27

«Sul futuro dello stabilimento Fca Cassino Plant occorre fare chiarezza». Lo ha ribadito ieri mattina la vicepresidente della Regione Lazio Roberta Angelilli alla dirigenza Stellantis nell'incontro convocato dal ministro Urso e dal sottosegretario Bergamotto al Ministero delle Imprese e del Made in Italy. Presenti al tavolo anche il sindaco di Cassino, Enzo Salera e il primo cittadino di Piedimonte San Germano, Gioacchino Ferdinandi, che hanno evidenziato la situazione relativa a Stellantis, che negli ultimi mesi ha destato notevole preoccupazione.

Le istituzioni hanno richiamato Stellantis alle «proprie responsabilità», facendo presente che gli incentivi dovranno essere condizionati all'aumento della produttività.
«Abbiamo apprezzato la dichiarazione di Stellantis che è determinata a mantenere una centralità dell'Italia per gli investimenti e la produzione. Ma ha spiegato la vicepresidente Angelilli ho chiesto chiarezza alla multinazionale sulle modalità della riorganizzazione, sui volumi produttivi futuri e sui segmenti dello stabilimento di Piedimonte San Germano».
Inevitabile l'accenno a quanto accaduto un mese fa, lo scorso 6 novembre, quando è giunta notizia della messa in vendita della storica palazzina uffici ex Fiat.

Il tavolo ha stigmatizzato nel merito e nel metodo in modo netto e unanime il progetto di vendita di alcune sedi Stellantis, compresa quella di Cassino, che ha generato un grande disappunto e un vero e proprio allarme sociale tra i lavoratori sui territori.

I SOTTOTAVOLI

Il vertice di ieri ha aperto l'interlocuzione tra Governo e Stellantis che proseguirà nei prossimi mesi con cinque sottotavoli per lo sviluppo sull'automotive: il primo riguardante il mercato per la produzione, con obiettivo 1 milione di veicoli; un altro sull'indotto; il terzo sulla transizione e poi quelli relativi alla competitività ed efficientamento degli stabilimenti italiani e all'investimento su ricerca e sviluppo. Tuttavia all'indomani del primo vertice il bicchiere appare ancora mezzo vuoto. Alla vigilia dell'incontro al Mimit, l'altro ieri, a Cassino la dirigenza aziendale di Stellantis in un incontro con le sigle sindacali ha confermato che al rientro l'11 gennaio (la produzione si è interrotta lo scorso 30 novembre) si passerà da 10 a 5 turni settimanali: niente più turno pomeridiano fino al 30 settembre 2024 e nonostante tutto è previsto un esubero di 850 operai. Solo nel 2025 c'è la speranza di tornare a produrre a pieno regime con due nuovi modelli Alfa, intanto l'occupazione è destinata a scendere ancora. I sindacati, presenti ieri al tavolo, mostrano pertanto tutto il loro scetticismo: «Abbiamo ribadito all'azienda e al governo che sono due anni che chiediamo un piano di sviluppo e occupazione. Speriamo che non sia l'ennesimo annuncio perchè ormai stiamo affogando d'annunci, per noi diventa determinante», ha detto Ferdinando Uliano, segretario nazionale Fim-Cisl, al termine del tavolo sull' automotive al Mimit. «Su Stellantis bisogna definire sì i volumi ma anche i modelli i tempi ed è fondamentale una discussione sull'indotto, perché è in forte pericolo rispetto agli impatti occupazionali», ha aggiunto. Ancora più duro Michele De Palma, segretario della Fiom-Cgil, che dopo l'incontro al Ministero tuona: «Dal 2014 ad oggi abbiamo perso più 11.500 lavoratori. Quindi rimane aperta la domanda: Stellantis investe o chiude? Se investe faremo un accordo se chiude difenderemo il lavoro». Lo stabilimento che ha registrato la maggiore emorragia occupazionale è stato proprio quello di Cassino che ha visto una riduzione degli occupati di circa il 50% nell'ultimo decennio. Sull'occupazione accendono i riflettori anche i sindaci Ferdinandi e Salera che così commentano l'esito della riunione: "Occorre fare fronte comune per salvare i posti di lavoro. L'obiettivo unitario che tutti vogliamo raggiungere è invertire il declino produttivo degli ultimi anni».
Alb. Sim.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

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