Oms: «Improbabile che glifosato sia cancerogeno». Commissione congiunta con la Fao assolve il pesticida

Manifestazione contro l'utilizzo del glifosato a berlino (foto d'archivio)
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Lunedì 16 Maggio 2016, 15:48 - Ultimo aggiornamento: 17 Maggio, 15:46
«È improbabile» che l'assunzione di glifosato, il principio attivo più utilizzato al mondo per produrre erbicidi, «attraverso la dieta sia cancerogena per l'uomo». Lo sostengono Fao e Oms, al termine di un meeting del panel di esperti sui residui di pesticidi nel cibo. «La grande maggioranza delle prove scientifiche - si legge nelle conclusioni - indica che la somministrazione di glifosato e di prodotti derivati a dosi fino a 2000 milligrammi per chilo di peso per via orale, la più rilevante per l'esposizione con la dieta, non è associata a effetti genotossici nella stragrande maggioranza degli studi condotti su mammiferi».

«Qualche studio - prosegue il documento di Fao e Oms - ha evidenziato un'associazione positiva tra l'esposizione al glifosato e il rischio di linfoma non Hodgkin. Tuttavia l'unico studio, condotto con una grande coorte e di grande qualità, non ha trovato evidenza di una associazione per nessun livello di esposizione». 

Durante il meeting è stata revisionata anche la pericolosità del diazinone, un insetticida usato anche contro le zanzare Aedes aegipty le cosiddette zanzara tigre portatrici tra gli altri del virus Zika, e di un altro insetticida, il malatione. In entrambi i casi la conclusione è stata che è «improbabile» che queste sostanze siano cancerogene. 

Una decisione della Commissione Ue sul rinnovo della licenza per l'uso del glifosato è attesa per questa settimana. La bozza della proposta della Commissione ne prevede l'uso per nove anni, ma senza le restrizioni richieste dall'Europarlamento a un impiego esclusivamente professionale. È quanto emerge dal testo diffuso dal gruppo dei Verdi Ue, che esprimono una forte condanna «a questa bozza di proposta favorevole al rinnovo dell'autorizzazione», attacca Michele Rivasi, vicepresidente del gruppo dei Verdi europei. «Nonostante la richiesta del Parlamento europeo, non viene proposto nulla per vietare l'impiego del glifosato da parte dei comuni cittadini o vicino ai parchi pubblici» afferma Rivasi. Nel testo si legge che tocca agli Stati membri «assicurare che l'uso dei pesticidi sia limitato o proibito in aree come parchi pubblici e giardini, campi sportivi e ricreativi, giardini scolastici e per bambini e vicino a strutture sanitarie».

«Inoltre - aggiunge il leader dei Verdi europei - la Commissione e gli Stati membri chiedono alle imprese che vendono prodotti a base di glifosato di fornire i dati che provino che la sostanza non costituisce un interferente endocrino», cioè con effetti negativi su diverse funzioni vitali quali lo sviluppo, la crescita, la riproduzione e il comportamento sia nell'uomo che nelle specie animali. Di conseguenza «la Commissione e gli Stati membri sono pronti a dare il via libera al glifosato senza sapere se si tratta di un interferente endocrino, esentandosi dal proprio dovere di far prevalere la tutela della salute dei cittadini», conclude Rivasi. 

 
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