Scontrini, assolto Marino. L'ex sindaco in lacrime: sapevo di essere innocente

Scontrini, assolto Marino. L'ex sindaco in lacrime: sapevo di essere innocente
di Michela Allegri
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Venerdì 7 Ottobre 2016, 12:36 - Ultimo aggiornamento: 8 Ottobre, 07:45

Colpo di scena nello scandalo "scontrino gate" costato all'ex sindaco Ignazio Marino il posto in Campidoglio. L'ex sindaco Ignazio Marino è stato assolto dalla triplice accusa di peculato, falso e truffa. La sentenza è stata pronunciata dal gup Pierluigi Balestrieri, che respinto le richieste dei pm Roberto Felici e Pantaleo Polifemo. La Procura aveva infatti sollecitato per Marino la pena di 3 anni e un mese di reclusione, scontata di un terzo per la scelta del rito abbreviato.

 

Il Campidoglio, costituito parte civile, aveva chiesto 600mila euro di risarcimento per il danno d'immagine procurato alla città. Per la Procura, il chirurgo di centrosinistra avrebbe pagato con la carta di credito del Comune 56 cene private, fatte passare come "incontri istituzionali" negli scontrini di servizio. I banchetti irregolari sono stati scovati dai finanzieri del Nucleo di polizia tributaria: sono stati consumati tra il luglio 2013 e il giugno 2015.

Il conto totale addebitato al Campidoglio ammontava a circa 13mila euro. Nel capo d'imputazione i pubblici ministeri scrivono che Marino avrebbe pagato i pasti «nell'interesse suo, dei congiunti e di altre persone non identificate», cagionando «un ammanco stimato in euro 12.716». Questa condotta gli costava la contestazione di peculato. Il falso, invece, sarebbe stato commesso in relazione alle «disposizioni impartite al personale affinché formasse dichiarazioni giustificative inserendo indicazioni non veritiere, tese ad accreditare la natura istituzionale dell'evento e apponendo in calce alle stesse la di lui firma», si legge nel capo d'imputazione.

L'accusa di truffa si riferisce infine alla Onlus Imagine, fondata nel 2005 dal chirurgo dem. L'ex primo cittadino, in concorso con altre tre persone, avrebbe predisposto la certificazione di compensi per prestazioni di soggetti inesistenti, risparmiando circa seimila euro di contributi, tra tra il 2013 e il 2014. Marino è stato assolto perché il fatto non sussiste, per gli scontrini. Per la Onlus il fatto non costituisce reato. 

«Marino ha pianto in aula», ha detto il suo legale Enzo Musco. Sull'ipotesi di una richiesta danni da parte del suo assistito l'avvocato ha precisato che bisognerà prima aspettare le motivazioni della sentenza. «Ci sono 90 giorni di tempo», ha ricordato. Il legale ha sottolineato l'onestà di Marino sostenendo che «semmai ha utilizzato il suo denaro per la cosa pubblica e non il contrario».


 

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