Massimo Banzi: «Maker Faire Rome sta diventando un fenomeno mondiale»

Massimo Banzi allo stand del Messaggero a Maker Faire Rome (Foto di Paolo Rizzo/Ag. Toiati)
di Andrea Andrei
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Venerdì 14 Ottobre 2016, 19:14 - Ultimo aggiornamento: 18 Febbraio, 07:25

Non è facile camminare per una fiera dell'innovazione al fianco di Massimo Banzi. Perché lui, cofondatore di Arduino e organizzatore di Maker Faire Rome, fra gli "artigiani digitali" è una vera star. E chi meglio di lui può raccontare l'evoluzione della più grande fiera dell'innovazione d'Europa: «Siamo contenti perché è cresciuta sempre di più - racconta - Abbiamo avuto più di duemila richieste di partecipazione. Sta diventando un fenomeno mondiale».


Un fenomeno che però si evolve di continuo e Banzi, che visita spesso anche le altre Maker Faire (una su tutte la più grande al mondo, quella di New York), lo sa bene: «Il concetto di maker cambia in base al posto da cui provengono. In Italia ad esempio abbiamo più design e più moda. C'è una sovrapposizione maggiore fra maker e piccola industria. Non a caso qui a Roma il nostro tentativo è stato sempre di andare verso l'impresa, per vedere il maker che si trasforma in azienda».

Ma alla fine, si chiedono in molti, in cosa si concretizza il fenomeno maker? «Grazie al movimento dei makers oggi molte più persone, fin dalla scuola, si interessano di tecnologia e innovazione - risponde Banzi - Fra questi, molti avranno delle idee e alcuni saranno in grado di concretizzarle, magari creando nuove aziende in grado di offrire lavoro. Questa è una grande opportunità per i luoghi da cui i makers provengono, perché spesso le loro invenzioni sono legate indissolubilmente al territorio».

Che poi è quello che è successo a lui, che con la sua Arduino, partendo dall'Italia, ha conquistato in pochi anni il mondo intero. E oggi Siemens ha presentato Simatic IOT2020, soluzione basata su schede Arduino che può davvero essere il punto d'incontro fra makers e industria.

Arduino, come spesso capita nelle grandi aziende, ha già alle spalle una storia travagliata, con una querelle legale che l'ha portata, negli scorsi anni, a "spaccarsi" in due distinte società, la Arduino LLC di Banzi e la Arduino SRL di Giacomo Martino, la cui conseguenza più evidente era la modifica del brand in Italia, diventato Genuino. Una divisione che oggi, finalmente, sembra essere superata: pochi giorni fa, a New York, Banzi e Martino hanno annunciato di voler riunificare le due società. Da questa operazione è nata anche una fondazione, come spiega Banzi: «Arduino è un mix di tanti progetti "open source", che quindi non hanno alcun sostentamento economico. Per questo una fondazione può essere utile, per permettere a queste idee di diventare imprese».

Sul futuro di Arduino però non si sbilancia: «Sono ottimista. La fusione è un primo passo, ma voglio vedere come evolve la situazione».

andrea.andrei@ilmessaggero.it
Twitter: andreaandrei_

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